Ritorno alle pubblicazioni su Peaceville Records per gli inglesi Akercocke, uno dei maggiori gruppi del sottobosco black death metal mondiale, protagonisti di un vero e proprio culto.
Il disco è una registrazione di un loro concerto al The Underworld di Londra del 2007 e contiene brani da due dischi : “Rape Of The Bastard Nazarene” del 1999 e “The goat of Mendes” del 2001, due fra i dischi più satanici del già indiavolatissimo repertorio del gruppo.
Questo lavoro ci mostra un gruppo molto diverso da quello attuale, sia per la presenza scenica che per i contenuti. Mentre ora i londinesi vestono in maniera normale sul palco, all’epoca del concerto in questione vestivano abiti bianchi e nei, con cravatta e tutto il resto.
La registrazione pressoché perfetta ci rende molto bene il percorso sonoro di un gruppo che non ha mai scelto di essere comune, anzi ha scelto la satanica ambizione di dare sempre il meglio al proprio pubblico e qui lo si sente molto bene. I pezzi sono interpretati molto bene mettendo al centro la tecnica che contraddistingue il gruppo, con mezzi tecnici al di sopra della media che qui escono in maniera prepotente fin dal primo pezzo.
Le loro canzoni rispecchiano perfettamente il loro credo satanico, nel senso che dentro di esse c’è il caos, il sangue e la violenza. Non è musica prettamente oscura, dato che ci sono molti pezzi che traggono ispirazione dal progressive, ma è una musica che vuole annichilire, dove passa lei non rimane nulla e si sente il respiro pesante del maligno.
Il cantante Jason Mendonça è devastante affronta benissimo le fasi in growl e quelle in chiaro sempre con una potenza devastante, affiancato dall’altro fondatore del gruppo David Gray indemoniato alla batteria. Nel 2007 il gruppo era forse all’apice della sua carriera, con un suono molto particolare e riconoscibile che è il punto focale di questo concerto, incentrato tutto sulla potenza e sulla tecnica. Spesso gli Akercocke sono stati definiti confusionari, ma ascoltandoli bene e specialmente in concerto, questa affermazione è quantomeno fuorviante, dato che se adori il caos e lo vuoi portare nella vita di chi ti ascolta devi per forza comporre e fare musica caotica e sempre in continua evoluzione.
Un ottimo documento che fotografa un grande gruppo in un momento felice della loro carriera che continua tuttora, e le ultime notizie danno i londinesi al lavoro su di un nuovo disco che sarà il successore di “Renaissance in extremis” del 2017.
Un rituale satanico messo in musica, per chi vuole andare oltre.