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Iyelab

Il nostro laboratorio Artistico !!

Haiku N. 59

Arriva sera nella consolazione Giorno svelato       Archivio Haiku      

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Haiku N.58

Un bimbo insonne Fra ombre tristi sussulti Lesto guerriero       Archivio Haiku      

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Haiku N.57

Corpi in granito nei campi desolati Erba bagnata       Archivio Haiku      

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Il Cloud Celestiale (un Avventura Del Detective Newton Ep. 09)

Il Cloud celesiale (Un’avventura del Detective Newton) Di Pietro Rotelli Davanti alla sua bibita analcolosintetica Curtis non riusciva a capacitarsi: come aveva fatto a passare da appostamenti e inseguimenti a quel caos di pellegrini, santi e lotte fra bande ancora non riusciva a capirlo. Certo, ripercorrendo cronologicamente gli avvenimenti era tutto molto chiaro, meno lo era se si ragionava e si cercava una logica in quel che era successo. Si, ok le mine, ok gli attentati e ok la domotica impazzita, ma era tutto troppo strano. Era arrivati lì con Osm per trovare chi lo voleva morto o fuori dai giochi, e invece non solo non aveva trovato chi cercava, non solo aveva perso Osm, ma era anche impelagato in una non meglio definita situazione di carattere para-rivoluzionario con un mezzo gorilla biomeccanoide di nome Maximilian Francis Vladimir III, ma che tutti chiamavano Max (e chi fossero questi TUTTI ancora Curtis non lo aveva capito). Era tutto molto strano. Buttò giù un sorso e si girò verso il suo ospite «Mi spieghi a modo cosa vogliono quelli dell’Olorosario e che cosa vuoi te?» Il cybergorilla (Max) stava battendo su una tastiera di un computer qualcosa, e Curtis si sorprese a chiedersi come faceva, con quelle dita enormi, a digitare una qualsiasi parola correttamente. Lo schermo bluastro illuminava il cyberprimate, tanto che gli sembrò una olo-allucinazione da SynthCrak. Il gorilla sollevò lo sguardo dallo schermo e gli rispose: «La Confraternita dell’Olorosario Interrotto è la falange armata del Vicariato: vuole mantenere l’ordine precostituito, lo sfruttamento dei Cieli, il turismo delle Indulgnze. Noi, invece, sia—» «Noi?» lo interruppe Curtis «Si, ok, Io. Io sono il Fronte di Liberazione di Bot, e voglio liberare questo posto da tutto il marciume, riportandolo alla bellezza e alla pace primordiali.» Ci fu un bip ripetuto e il gorilla si portò l’indice perpendicolare alla bocca in segno di fare silenzio. Era il drone-scanner che cercava di capire dove si fossero nascosti. Restarono così per qualche minuto, il tempo di far passare il drone-segugio. «A me non me non interessa, io devo capire come mai hanno cercato di uccidermi giù al distretto e l’unica traccia che ho porta qui, al Vicariato. Devo trovare un informatore, e devo anche ritrovare il mio Osm.» «Come si chiama il tuo informatore?» «Oracolo Paciocco III.» «Oh» fu il laconico commento del gorilla. «Oh cosa?» chiese Curtis. «Oh: è da un sacco di tempo che non sento quel nome.» «Cerco lui, lui sa tutto e sicuramente può aiutarmi in questa mia ricerca della verità.» «La verità ha molte facce, e sicuramente non ti renderà libero» gli rispose Max. «Oh, scommetto di no, ma io devo comunque sapere chi mi sta rubando l’esistenza e ha anche cercato di uccidermi.» Ci fu un lungo silenzio durante il quale il gorilla sembrò soppesare la situazione e misurare il suo interlocutore. Poi si alzò dal terminale a cui stava lavorando e il cui schermo acceso lo sta dipingendo di blu, si avvicinò a Curtis e gli disse: «L’Oracolo non esiste più nella sua forma fisica.» Il Detective Newton alzò lo sguardo e lo fissò senza dire una parola. Il primate proseguì «C’è stata una retata, qualche tempo fa. Una soffiata: l’Olorosario cercava sacche di resistenza nella Piazza delle Indulgenze: alcune informazioni cardine partivano da lì. Sono arrivati… direi meglio si sono materializzati all’improvviso. Sapevano esattamente dove andare e chi prelevare. Lo hanno preso che dormiva, lo hanno portato al Buco. E lo anno assimilato.» «…» Curtis non riusciva a credere alle sue orecchie «Mi vuoi dire che lo hanno riversato nel sistema ponendo fine alla sua vita fisica?» «Si. Lo hanno giustiziato e hanno salvato la sua coscienza nel Cloud Celestiale, dove tutti un giorno finiremo. «E come si fa ora a sapere qualcosa da lui?» chiese costernato Curtis «COME FACCIO ORA AD AVERE QUELLE STRAMALEDETTE INFORMAZIONI????» «Intanto stai calmo e non urlare che gli olo-ecoscandagli ci fanno a fette. Poi un modo c’è, anche se io lo sconsiglio vivamente perché resta ancora del tutto teorico.» Passarono degli attimi in silenzio. Molti attimi in silenzio. Troppo. «Oh, ma me lo vuoi dire come si può fare o devo urlare?» chiese esasperato il Detective Newton. Il gorilla rimase un attimo pensieroso, poi si girò verso il detective e disse: «Devi morire ed entrare nel cloud.» Curtis restò con la bocca spalancata a fissarlo senza dire una parola o muovere un muscolo. Ne aveva sentite e viste di cose strane, ma lì eravamo improvvisamente saliti a un altro livello. In pratica doveva morire. Chiaramente questo complicava o rendeva inutile, non di poco, tutta la fase successiva di indagine e di interrogatorio. Per non parlare del fatto che il suo scopo fosse quello di migliorare la sua vita, e morire era in leggera antitesi con il migliorare la propria condizione. «Bell’idea, davvero. Bravo!» fu il commento sarcastico che indirizzò al primate cibernetico. «E a cosa mi serve trovarlo nel Cloud Celestiale se sono morto?» «Oh, ma non rimarrai morto. Si da il caso che io abbia inventato un microdosatore a impulsi che di fatto ti rende morto a tempo.» La cosa si stava facendo, se possibile, sempre più complicata. Il problema è che anche al Detective pareva l’unica via da percorrere, a parte quella di tornarsene a casa e vedere cosa quella specie di congiura che aveva contro gli aveva preparato per il suo rientro. «Farà male?» «Il male è un concetto superato, oggigiorno. C’è gente che gode a farsi male, non vedo perchè- «FARÀ MALE?» lo interruppe il detective Newton. «Farà male sia all’andata che al ritorno? Soffrirò molto? Sono sempre tornati tutti o qualcuno c’è anche morto con questo giochino?» «Ah, non saprei, se lo fai tu sarai il primo.» A quelle parole Curtis non seppe cosa rispondere. Doveva prendere una decisione e comunque doveva prenderla abbastanza in fretta. Se non altro non avrebbe preso parte almeno per il momento alla strampalata rivoluzione di Max. «Ok, che ti devo dire, facciamolo. Ma una volta orto come ci arrivo al Cloud?» «Oh, lascia fare a me, appena morto la tua coscienza sarà risucchiata dal sistema. Verrai convogliato nel mio hard disk e tramite wifi verrai sparato al server del Cloud Celestiale. Avrai il tuo username e la tua password, entrerai, troverai il tuo uomo, lo interrogherai e poi tornerai qui.» «E come saprai che ho trovato il mio uomo? Come farai a sapere che è il momento per tornare indietro?» chiese Curtis. «Oh, se lo trovi o meno importa poco, e non saprò affatto quando è il momento. Ma tu hai tre minuti, poi io ti riporto indietro, altrimenti sarai morto sul serio e resterai a galleggiare nel Cloud Celesitale per gli eoni avvenire, finché l’hard disk si rompe o sarete tropi là dentro e formatteranno il sistema per far spazio agli altri.» «Perfetto.» riposte Curtis «Quando cominciamo?» «Subito» E così dicendo il gorilla si alzò. Già stringeva in mano una siringa enorme e piena di un liquido biancastro. «Farà male?» chiese Curtis con un filo di voce «Malissimo, suppongo.» rispose il gorilla.

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Tra Poco è Natale

Quando il sole è accecante come oggi ti vedo con altri occhi cioè affatto ti vedo cioè non ti vedo il che sarebbe meglio forse dal momento che i miei sentimenti nei tuoi confronti poco di buon hanno forse ti odio boh non ne sono sicuro ma il fatto è che non mi sono mai posto il problema dei miei sentimenti sempre che io li abbia mai avuti ma in genere si deve provare qualcosa che ne so per l’alba e il tramonto per un cucciolo di pitbull per un gelato alla crema per un’auto semi-nuova per un paio di scarpe nuove…boh per tutte queste cose insieme e altre ancora ma io sinceramente mi sento indifferente rispetto all’universo conosciuto pur facendone parte e tenendomi gelosamente in disparte sai cos’è forse bevo troppo fin da giovane e fumo anche troppo conta no? i neuroni vanno tenuti bene curati e lucidati e nutriti come una mamma nutre il suo amante eh si sclera quel che si può gli anni ci sono e a pensarci bene e a quello che abbiamo fatto insieme tutte cose belle all’apparenza si ma mortificanti soffocanti tediose forse è la prospettiva senile che spazzaturizza tutto o forse no la logica conclusione di pensare ruminando sempre alle stesse cose/menate guarda come sono ridotto ma tu non credere che sei messa meglio secondo me muriamo più o meno nello stesso mese perché abbiamo avuto gli stessi vizi e gli organi ci si sono infradiciati più o meno alla stessa maniera tra poco è natale  

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Haiku N.56

Pioggia che scotta Un cielo di Nairobi nel grigio perla Archivio Haiku      

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Haiku

  È orrenda È famiglia È Addams        

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Francesco Cirillo

Le lame quelle affilate tagliano spesso,volentieri …a volte….quando capita,quando ci si medita e ci si pensa e ripensa su ovviamente. Quando i sensi sono concentrati altrove e si cerca di riportarli tutti ma proprio tutti,all’ unisono a colpire inconsapevolmente,ma con tutta la rabbia possibile e l’amore e l’odio di cui si è capaci,il nostro ,malgrado  tutto,obiettivo. Gli utensili e modalità sono vari tanti ,diversi, tutti,pochi,uno…quello che meglio  di altri abbiamo e sappiamo usare. C’è chi lo sa fare con leggerezza,chi sa portare la poesia e la leggerezza nel fetore più assoluto,nell’ oscuro buio del nero + assolutamente nero. E l’impegno politico può illuminare/si/ci con intelligenza,ironia,con mille colori,col bianco e il nero,con tutta la fantasia delle nubi e del cielo più azzurro. Francesco Cirillo è tutto questo….ci conosciamo poco io e lui ,e siamo diversi io e lui,ci unisce l’unico e strano e straordinario modo che hanno gli artisti per comunicare tra di loro e di essere al mondo,che abbatte molti muri,che abbatte tutti i muri,che colora là dove non c’è colore,che capisce là dove la comprensione è difficile e difficilmente può penetrare. Francesco è tante altre cose e persone e fa tante cose belle ed è molto sincero e coraggioso. E’nato a Diamante nel 1950 Link Link

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Haiku N.55

Bianco puledro Fili d’erba intonsi Rosso tramonto     Archivio Haiku

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Haiku N.54

Papere bianche mestamente legate Zampe ferite     Archivio Haiku

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Mail Art Project #iye2020 – Disegna La Tua Copertina Preferita

MAIL ART PROJECT 2020 – disegna la tua copertina preferita Scadenza: 1 febbraio 2020 Dimensioni: 12,5 ″ // 32 cm x 32 cm Tecnique:Free Ogni artista può inviare fino a 2 lavori nessuna giuria nessuna selezione partecipazione libera nessun lavoro sarà restituito ogni artista deve scrivere: nome o pseudonimo dell’autore, titolo, tecnica, e-mail e paese, descrizione se lo desideri. Artisti visivi di tutto il mondo possono partecipare. Non ci sarà alcuna selezione, tutte le opere ricevute saranno a marzo 2020 in Savona / Italia e online sul nostro sito iyezine.com per sempre. Le opere non verranno restituite o vendute. Ogni artista è d’accordo con quello che è scritto nel bando. Le immagini che rappresentano contenuti offensivi non sono consentite. Gli autori autorizzano che le loro opere possano essere riprodotte in tutto o in parte in cataloghi come testimonianza della mostra da parte degli organizzatori del bando. Gli artisti possono inviare i loro lavori a: Simone Benerecetti Via dei Vacciuoli 1 17100 Savona / Italia Per informazioni: E-mail: mailartproject@iyezine.com Organizzatori Simone Benerecetti e Claudio Parentela MAIL ART PROJECT #IYE2020 – draw your favorite cover MAIL ART PROJECT 2020 – draw your cover Deadline : February 1 2019 Size: 12.5″ square // 32 cm x 32 cm technical support: free. You can send up to 2 original works by artist. no jury no selection no fees no return no return you must write: name or pseudonym of the author, title, technique, E-mail and country, description if you want. Visual artists from around the world, adults can participate. There will be no selection, all received works will be in March 2020 in savona / Italy and Online on our site iyezine.com forever. The works will not be returned or sold, they will become part of a file for the dissemination of Mail Art. Participation implies conformity to these bases. Images representing content to grieve and / or offensive are not allowed. The authors authorize their works can be displayed on other samples be reproduced in whole or in part in catalogs and dissemination of the exhibition by the organizers of the call. Interested parties may submit their works to: Simone Benerecetti Via dei vacciuoli 1 17100 Savona / Italy Inquiries: E-mail: mailartproject@iyezine.com Created by: Claudio Parentela,e Simone Benerecetti

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