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Recensione : Faz Waltz – Rebel Kicks

Faz Waltz Rebel Kicks : Forse sono davvero nati in un tempo sbagliato

Il 21 aprile è una data molto importante per il rock’n’roll e lo è perché in quel giorno sono nati Iggy Pop ed il vostro affezionatissimo Santo protettore, recensore modesto ma volenteroso.

Quest’anno sarà festa mesta – per entrambi? – in una forzata quarantena che tanto somiglia ad un 41 bis. Peccato proprio in occasione dei miei diciotto anni; pazienza diventerò maggiorenne nel 2021 e con una festa sfarzosa. Alla beffa suoneranno band meravigliose, ci saranno libagioni degne di un matrimonio calabrese e sarà nato il figlio di Ilaria e Fausto.

Ma una cosa mi rallegra ed è il pensare che proprio in quella data uscirà questo nuovo bellissimo lavoro dei Faz Waltz che ho avuto la fortuna di pre ascoltare. Sia subito chiara una cosa, la band è in costante crescita e ne sono la dimostrazione gli undici pezzi contenuti in Rebel Kicks.

I primi due colpi i nostri li sferrano in apertura, e sono colpi da k.o., il primo Growin Up Guy un brano di pub rock con un’attitudine (power) pop alla Nick Lowe che ammalia seguito in rapida successione da Rebel Kicks un indiavolato rock’n’roll pianistico carico di handclapping degno del miglior Elton John, 100% music for hooligans.

Se ancora non siete crollati al tappeto dopo questa doppietta sarete già nelle condizioni in cui versava Homer Simpson dopo i primi pugni di Drederik Tatum. Ma i Faz Waltz non contenti vi chiuderanno all’angolo e vi stordiranno con pezzi come Rock’n’roll is Tough viziosa e glam come il Bowie di Ziggy Stardust, Last train to Nowhere – il mio preferito – nel quale sembra che i fantasmi di Chuck Berry e di Berrie Masters si siano ridestati dalle loro tombe per suonare insieme ad i restanti membri degli Eddie and the hot Rods, Born in the Wrong Time dove l’handclapping si fa di nuovo furente per chiudere con Is It Love dove si celebrano i fasti dei Mott the Hoople ma anche quelli di molti altri eroi “minori” del glam. U

n discorso a parte lo meritano i due brani più soft di quest’album e vale a dire Do you remember nel quale io intravedo – Follia? Blasfemia? Senilità – echi dei Raspberries, gruppo che per altro adoro e Heroes and Ghosts che sembra uno di quei lenti che scrivevano gli Stones; quel tipo di canzoni che avrebbero intenerito persino Carletto Mazzone dopo un gol subito in contropiede e con una topica del portiere; beh i nostri sanno ricreare a meraviglia quelle atmosfere e vi giuro che non è affatto cosa semplice.

Ora, dopo l’ascolto, non vedo l’ora di veder riproposte queste canzoni dal vivo, certo che renderanno quanto, se non di più, che su vinile. Non pretendo che i Waltz suonino di nuovo nel chiostro della biblioteca di Varazze (il buon Ale che organizzava tante belle cose nella nostra ridente cittadina è ora in altre faccende affaccendato), ma che qualche promoter locale particolarmente lungimirante li faccia esibire ad una distanza proponibile lo trovo quantomeno auspicabile.

Nel frattempo fate un cerchietto sul calendario e ricordatevi di fare vostro questo disco.

P.S.: La data d’uscita in realtà dovrebbe essere il 20 ma: 1) Lo prendo come un regalo dei Faz Waltz al mio frugale compleanno casalingo, 2) Chi sarebbe così cattivo da rovinare un incipit come quello del quale mi sono – un po’ furbescamente – servito?

Track List
1) Grown Up Guy,
2) Rebel Kicks,
3) Got me Goin’,
4) Broken Teeth,
5) Rock’n’roll is Tough,
6) Do You Remeber,
7) Fighting on the Dance Floor,
8) Last Train to Nowhere,
9) Born in the Wrong Time,
10) Heroes and Ghosts,
11) Is It Love

Etichetta Label
Contra Records / Spaghetti Town Records / Surfin’ki records

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Marco Balestrino è una fucina di idee, lui vive, pensa e agisce sempre in base alle sue passioni; è un puro ed i Klasse Kriminale sono il suo credo in qualsiasi momento della sua vita.

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