– Il noise può uccidere il virus? di Silvano
– Occhio di Marco Valenti
– Numbers di Fabio Rosso
Il nostro diario giorno per giorno.
– Il noise può uccidere il virus? di Silvano
The Pleasure Fuckers – Blood Sausage
– Occhio di Marco Valenti
occhio s. m. – in anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive
Oggi più che mai parliamo con gli occhi, l’unica parte che ci rimane visibile, rinchiusi dalle mascherine e dal resto dei dispositivi di protezione. Lasciamo quindi che siano loro a parlare per noi, pur sapendo che non potremmo darvi quelle risposte che ci chiedete.
Anche perché non le abbiamo nemmeno noi. Ciò nonostante ostentiamo una sicurezza che non ci appartiene, cercando di nascondere la nostra impotenza come nulla fosse. Siamo certi che alla fine smaschererete il nostro goffo tentativo di mostrarci più forti di quello che siamo. Il corpo parla anche quando non glielo chiediamo, quando cerchiamo di farlo tacere. Ci contraddice e riporta ogni cosa al suo posto. È impossibile restare impermeabili alle emozioni, lo sapiamo perfettamente. Ma sappiamo anche che nel momento in cui ci sbugiarderete avrete l’accortezza, l’intelligenza e l’eleganza di non farcelo notare, perché infondo avete più che mai bisogno di una innocente bugia detta a fin di bene.
Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima.
Di certo in questo momento sono il mezzo migliore che abbiamo per provare a capire che cosa siamo diventati. Abbiamo un’occasione storicamente irripetibile. Mai come oggi infatti ci stiamo mostrando per quello che siamo, alla faccia di tutte le mascherine che abbiamo indossato. Mai come oggi siamo nudi. Ma mai come oggi taluni perseverano nel voler mantenere fede a quel personaggio che si sono costruiti negli anni. Non possiamo però fermarci insieme a chi come loro non ha capito l’importanza storica di questo momento. Il muro che avevano eretto dietro ai loro occhi garantendo sicurezza sta cadendo. La vita chiede di essere guardata negli occhi, senza filtri e senza menzogne.
Chi dovrebbe dare stabilità continua a gettarci fumo negli occhi, privandoci di quella tranquillità mentale che possa aiutarci ad affrontare al meglio il dramma quotidiano dell’invadenza della morte nelle nostre case. Ci pensavamo immuni al punto di averla rimossa dalle nostre vite. Non se ne parlava, era diventata un tabù. Ma oggi che dobbiamo fare i conti con la sua ricomparsa c’è chi persevera nel volerci condurre verso il baratro. I cattivi maestri sono ancora saldamente seduti dietro alla cattedra. Ma non si sono resi conto che il loro è un fumo di breve intensità e di ancor più breve durata che si dissolverà all’alba del nuovo giorno che sta arrivando.
Abbiamo camminato ad occhi chiusi per troppo tempo.
È arrivato il momento di aprirli per guardare tutti quelli che in una situazione così drammatica sono al nostro fianco e non ci hanno mai lasciato nemmeno per un istante. Sono loro che porteremo con noi, perché la loro curva del cuore è uguale alla nostra. Ma soprattutto anche loro come noi si sono lasciati indietro tutti quelli che erano soliti guardare la felicità con gli occhi degli altri. Sono questi i veri sconfitti che il tempo dimenticherà di aver partorito.
E a tutti quelli che ci tacciano di follia rispondiamo con una piccola ma significativa certezza. Noi non siamo sognatori, noi non cerchiamo un domani diverso. Noi lo vediamo già. Noi siamo i visionari. La nostra è una sana follia che ci distingue da voi sognatori che vi illudete di mantenere inalterato lo stato delle cose.
Noi siamo già oltre.