I Pink Monkey Birds di Kid Congo Powers (Cramps, Gun Club, Nick Cave and the Bad Seeds) tornano a sfornare nuovo materiale. E’ prevista per il 19 febbraio, infatti, la pubblicazione di un nuovo Ep, che si intitolerà “Swing From The Sean DeLear” e uscirà su In The Red Recordings. L’Ep è stato registrato e mixato da Jim Waters (già al lavoro con Sonic Youth e Jon Spencer Blues Explosion, tra gli altri) ai Waterworks studios di Tucson, Arizona, e il titolo è dedicato all’artista afroamericano Sean De Lear, leggenda dell’underground losangelino, scomparso nel 2019. Qui è possibile effettuare il pre-order. E’ stato condiviso un videoclip del brano di chiusura del 12″, “He walked in”, quasi un corto di 14 minuti basati su una visione avuta da Kid Congo, che racconta di essere stato protagonista di una gradita visita in sogno da parte del suo ex compagno di band Jeffrey Lee Pearce (compianto frontman dei Gun Club) e ne mette in scena le sensazioni provate. Il tutto accompagnato da un groove jazz rock dalle stranianti atmosfere chicane, in un irreale e onirico ponte sospeso tra il tempo e i ricordi. Ma il video, girato nel deserto di Sonora, vuole essere anche una ferma condanna del colonialismo e un omaggio agli indigeni (Tohono O’odham, Sobaipuri, Hohokam people) che in altre epoche, anche nei luoghi in cui è stata girata la clip, hanno perso la vita a causa della depredazione delle terre per mano dello sfruttamento colonialista bianco, sulla cui eredità di sangue e sopraffazione si sono strutturati gli odierni Stati Uniti. Di seguito artwork, tracklist e streaming del singolo. 1. Sean Delear 2. (Are You) Ready, Freddy? 3. (I Can’t Afford) Your Shitty Dreamhouse 4. He Walked In
I californiani Long Ryders hanno annunciato, attraverso le loro pagine social, la prematura scomparsa (probabilmente a causa di un arresto cardiaco) del bassista/chitarrista Tom Stevens, all’età di 64 anni. Stevens era nato e cresciuto nell’Indiana, suonando in varie garage e hard rock bands, prima di trasferirsi a Los Angeles, dove, dopo aver pubblicato un Ep da solista (“Points of view“) si unì ai Long Ryders, tra le formazioni più importanti di quella stagione del Sixties revival che, negli anni Ottanta (oltre al garage punk) ha caratterizzato il movimento chiamato Paisley Underground. Nel 1984, con i compagni Sid Griffin, Stephen McCarthy e Greg Sowders incise l’album di debutto dei Ryders, “Native Sons“, e contribuì anche al secondo disco, “State Of Our Union“, e il terzo “Two Fisted Tales“, prima di lasciare il gruppo, poi scioltosi nel 1987. Dopo la reunion, avvenuta dal 2004, Stevens prese parte alle registrazioni del sorprendente comeback album “Psychedelic Country Soul“, uscito nel 2019. Oltre all’esperienza coi Long Ryders, Stevens aveva collaborato anche all’album d’esordio dei Danny & Dusty (insieme a Steve Wynn dei Dream Syndicate) del bassista Jack Waterson dei Green On Red, e di Chris Cacavas & The Junkyard Love, insieme a diversi Lp prodotti da solista.
I Devils hanno annunciato la pubblicazione del loro terzo album sulla lunga distanza, che si intitolerà “Beast Must Regret Nothing” e uscirà il 23 aprile su Goodfellas. Il duo trash rock ‘n’ roll napoletano (composto da Erika “Switchblade” Toraldo e Gianni “Blacula” Vessella) protagonista di esuberanti show “blasfemi”, in sede live, ha spiegato che l’idea del nuovo disco è nato nel settembre 2019, quando è stato contattato il noto produttore Alain Johannes (già al lavoro con Queens Of The Stone Age e PJ Harvey, tra gli altri) che ha accettato la loro proposta di collaborazione. Il materiale è stato registrato a Napoli, nel giro di due settimane, e Johannes ha contribuito fattivamente alla realizzazione dei brani, aiutando il duo ad arrangiarli e suonando tutti gli strumenti presenti nello studio di registrazione. Sono stati condivisi ben due assaggi dal prossimo Lp, i singoli “Real Man” (di cui è stato girato anche un videoclip) e “Devil Whistle Don’t Sing”, che si avvale della partecipazione straordinaria di Mark Lanegan. Di seguito, ecco l’artwork, la tracklist dell’album e lo streaming dei singoli. 1. Roar2. I Appeared To The Madonna3. Real Man4. Life Is A Bitch5. Time Is Gonna Kill Me6. Don’t Call Me Any More7. Devil Whistle Don’t Sing (feat. Mark Lanegan)8. Ain’t That Lovin’ You Babe9. Devil’s Tritone10. Roll With Me11. Beast Must Regret Nothing (feat. Alain Johannes)
I Nabat celebrano 40 anni con un 7″ e la discografia in digitale: