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Good and bad news travel fast

NIGHT BEATS, a luglio il nuovo album. Ascolta il primo singolo

A distanza di due anni dall’ultimo studio album, “Outlaw R&B“, i garage-psych rockers statunitensi Night Beats tornano a pubblicare nuovo materiale. Si tratta del singolo “Hot Ghee“, canzone che funge da antipasto e apripista per il nuovo album del progetto di Danny Lee Blackwell (ormai unico titolare e membro fondatore attivo) previsto per il 14 luglio e intitolato “Rajan“, in uscita su Suicide Squeeze Records / Fuzz Club Records. A proposito dell’opening track, Blackwell ha spiegato che ha un significato simbolico, essendo il primo pezzo di un’opera il canovaccio che fa capire in quale direzione musicale può dirigersi un long playing, e utilizzando la metafora del burro ghee visto come un’offerta all’inizio delle cerimonie, e che viene usato nella cucina indiana come ingrediente da sciogliere per amalgamarsi alle altre pietanze e conferire più sapore ai piatti, così le atmosfere orientaleggianti di “Hot Ghee” vengono poste all’inizio di “Rajan” e fondono elementi di raro deep funk anatolico underground con l’R&B e il soul, amalgamandosi in una prospettiva sample-oriented (simile allo sfrigolio del burro che si scioglie cuocendo e sprigiona le sue essenze benefiche) dando vita a un sound armonioso e unico che porta la musica in nuove dimensioni e lascia correre libera l’immaginazione dell’ascoltatore. Il disco (di cui è possibile effettuare il pre-order qui) viene inoltre descritto come il risultato della filosofia artistica di Blackwell, frutto di tante ore di lavoro in studio per forgiare melodie accattivanti e ritmi ipnotici a metà strada tra sonorità spaghetti western e psych-pop, ma con un range musicale che spazia dal jazz al blues, dal soul al rocksteady (con un omaggio al recentemente scomparso Lee “Scratch” Perry) al tropicalismo brasiliano. Non è concepito come un concept album, ma c’è un filo conduttore che tiene unito il full length ed è dedicato alla ricerca della libertà, un sentimento tramandato nell’animo di Blackwell dall’amore e dal carattere di sua madre, che si è realizzato nella libertà musicale di poter fare ciò che vuole, avendo il completo controllo artistico su quanto suona e incide coi Night Beats. Di seguito artwork, tracklist dell’album e streaming del brano in formato videoclip (diretto da Chris Keller) . 1. Hot Ghee 2. Blue 3. Nightmare 4. Motion Picture 5. Anxious Mind 6. Thank You 7. Osaka 8. Dusty Jungle 9. Cautionary Tale 10. 9 To 5 11. Morocco Blues

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E’ morto Mark Stewart

Un altro lutto arriva a funestare questi primi mesi di 2023 in termini di perdite musicali. In queste ultime ore ci ha lasciati infatti, per cause ignote, anche il cantante, songwriter, artista e produttore inglese Mark Stewart. Aveva 62 anni e l’annuncio della sua scomparsa è stato dato dalla Mute Records ed è stato confermato sulla pagina della band di cui è stato il frontman e membro fondatore, The Pop Group. Nato a Bristol il 10 agosto 1960, Mark a soli diciassette anni iniziò il suo percorso musicale nel pieno del ciclone musicale, etico e concettuale del punk rock , in quel 1977 che vide la nascita del Pop Group, una delle band pionieristiche di quel movimento che l’anno successivo sarebbe stato ribattezzato “post-punk”, del quale avrebbe pubblicato una delle sue pietre miliari, ovvero l’album d’esordio “Y” nel 1979, folgorante opera d’avanguardia sperimentale che contaminava l’energia del punk rock primordiale con uno spirito “tribalista” e altri generi/mondi sonori come dub, reggae, free jazz e il funk, dando al proprio sound un tocco sfuggente a precise classificazioni, originale e differente dalle altre band del periodo (pur presentando affinità sonore con le Slits e qualche punto in comune coi Public Image Ltd, oltre a essere in linea con quanto stava accadendo nella New York underground della No wave) per certi versi anche più estremo e disturbante rispetto agli stilemi del primo punk inglese, sia a livello musicale sia a livello di integrità morale e consapevolezza politica (convintamente ribelle, lucido osservatore dei mali della società odierna, antinuclearista e antirazzista), influenzando musicisti suoi contemporanei come Nick Cave. Dopo la pubblicazione di un secondo album, “For how much longer do we tolerate mass murder?“, la band si sciolse nel 1981. Stewart proseguì la sua parabola artistica (e di agitatore culturale) unendosi al collettivo dub/reggae New Age Steppers insieme ad Ari-Up e ad Adrian Sherwood, collaborando con l’etichetta On-U Sound (label gestita dallo stesso Sherwood, con cui incise nel 1983 l’album socialmente impegnato “Learning to Cope With Cowardice“) che lo supportò nel suo attivismo politico e nei suoi progetti musicali che sperimentavano con le nascenti scene industrial e hip hop, risultando, con i suoi collage sonori e l’iconoclasta commistione tra generi, tra i pionieri anche della scena trip-hop che si sarebbe sviluppata a Bristol agli inizi degli anni Novanta. Nel 1985 registrò il disco “As the Veneer of Democracy Starts to Fade” e continuano nei decenni seguenti, concludendo la sua discografia nel 2012 con l’Lp “The politics of envy“. Nel 2010 riformò il Pop Group per una serie di concerti, alle quali seguirono due dischi in studio, “Citizen Zombie” e “Honeymoon on Mars“. Ha annoverato, tra le sue collaborazioni, Trent Reznor, Massive Attack, Tricky, Primal Scream e altri.  

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RSD 2023, ecco le uscite più interessanti

Il 22 aprile si celebra, a livello internazionale, il “Record Store Day“, che è la giornata mondiale della salvaguardia dei negozi di dischi indipendenti, quest’anno giunta alla sedicesima edizione. L’evento è stato concepito negli Stati Uniti, nel 2007, dall’iniziativa di un impiegato di un negozio indipendente di dischi, Chris Brown, e la peculiarità (nonché scopo principale) del “Record Store Day” è quella di celebrare gli oltre 700 negozi di dischi indipendenti esistenti (e resistenti alle logiche di consumismo esasperato e usa-e-getta proprie della mentalità mainstream dei grandi megastores e della musica liquida digitale) negli Stati Uniti d’America, ma anche le centinaia di migliaia di negozi di dischi indipendenti sparsi in tutto il mondo. La “tradizione” del Record Store Day (al netto di qualche contraddizione, a livello di sponsor ufficiali dell’evento) vuole che in questa giornata speciale (che suole sempre ricadere nel mese di aprile) siano pubblicati tanti prodotti musicali speciali, riedizioni e ristampe ormai introvabili, chicche particolari promozionali create per l’occasione (e valide per un solo giorno, cioè quello del “Record Store Day”) e che vi siano musicisti che promuovono la giornata dei negozi di dischi indipendenti (in veste di “ambasciatori ufficiali”) e anche artisti che partecipano attivamente all’evento, facendo apparizioni speciali, performance inedite e incontri con i fan e con gli appassionati di musica nei negozi. Ovviamente il consiglio che sentiamo di rivolgervi è proprio quello di invogliarvi a frequentare e supportare i negozi di dischi delle vostre città, meglio ancora se sono negozi di dischi indipendenti e aderiscono alla giornata del “Record Store Day”. Vi consigliamo di frequentare i piccoli negozi di dischi indipendenti (ovviamente anche negli altri 364 giorni dell’anno, quando vi capita di fare un salto) perché nelle piccole realtà non asservite alla mentalità consumistica da centro commerciale è possibile respirare ancora un ambiente genuino, perché nei piccoli negozi di dischi esiste ancora il calore del contatto umano, il negoziante spesso può diventare amico del cliente, vi consiglia sui dischi e sulle scelte musicali più opportune per voi, vi fa appassionare e scoprire nuovi mondi culturali, sia sonici che visivi. Nei piccoli negozi di dischi indipendenti sembra di essere in un mondo a parte, e chi è un vero appassionato di musica sa di cosa parliamo: lo spulciare tra i vinili, i cd, gli accessori musicali e il merchandising, le ore trascorse a passare in rassegna i dischi, quel bisogno, quasi feticistico, di stare a contatto con l’oggetto fisico, sentirne l’odore, ma anche l’opportunità di conoscere nuove persone appassionate di musica e iniziare interminabili discussioni sulle band, sui concerti, sui dischi ecc. ecc. ; far nascere nuove amicizie reali, e altre belle cose che si possono vivere solo in un vero negozio di dischi, che magari non sarà comodo come l’avere a disposizione milioni di canzoni in file mp3 da scaricare (su internet, ma volete mettere una bella collezione di vinili con una collezione di file audio sul computer di casa?) nella propria cameretta, ma a livello di fascino e vita sociale è imbattibile. Support your little local record store! E ora diamo insieme un’occhiata (in ordine alfabetico) alle uscite, a nostro parere, degne di essere segnalate in questa nuova edizione dell’RSD.   1) THE ADICTS – “FIFTH OVERTURE” Iniziamo con i veterani glam-punkers inglesi Adicts, dei quali verrà ristampato il quarto album ufficiale, “Fifth Overture“, uscito orginariamente nel 1986, oggi ristampato, in occasione del Record Store Day, su Fallout Records/Jungle Records, in edizione limitata a duemila copie in vinile giallo, corredata da nuova busta interna e inedite foto a colori. 2) AGNOSTIC FRONT – “UNITED BLOOD L.P. (THE EXTENDED SESSIONS)” Ristampa del fondamentale 7″ Ep d’esordio dei newyorchesi Agnostic Front, uno dei primi manifesti della scena NYC hardcore, uscito nel 1983, e oggi ampliato in un 12″ Lp con versioni inedite di classici e primissime registrazioni della band (disponibile in tremila copie registrate in 45 RPM) ed esce su Bridge Nine Records. 3) COME – “GENTLY DOWN THE STREAM” Ristampa dell’ultimo studio album ufficiale dei Come, band indie/alternative di Boston che si caratterizzava per la sua dissonante mescolanza di generi (blues e noise rock imperniati su un songwriting fatto di melodie e intricati passaggi di chitarre) e vedeva nella line up Thalia Zedek e Chris Brokaw dei Codeine. “Gently down the stream” è uscito originariamente nel 1998, e oggi la Fire Records lo ripubblica con il codice per il download e nuove note di copertina. 4) DENIZ TEK BAND – “THEN AND NOW” In occasione del Record Store Day verrà rilasciato un nuovo singolo dalla band di Deniz Tek, veterano chitarrista e membro fondatore dei Radio Birdman, che tramite Wild Honey Records darà alla luce il 7″ (disponibile in sole 500 copie) coi brani “Then and now” e “You cry”. Il quartetto vede anche la presenza alla batteria di Keith Streng dei Fleshtones e della moglie del frontman Deniz Tek, Anne alla chitarra.   5) THE DONNAS – “EARLY SINGLES 1995-1999” Raccolta realizzata dalla Real Gone Music (disponibile in sole 1500 copie) dedicata alla (ex) all female rock ‘n’ roll band californiana Donnas, e in collaborazione con essa, per una inedita retrospettiva che assembla il materiale del loro primissimo repertorio, con quattordici brani (tra cui diverse cover) non presenti sugli album ufficiali. Lp rimasterizzato da Mike Milchner disponibile in duemila copie (stampate su vinile color oro metallico) che conterranno foto rare, memorabilia e note di copertina curate dalle quattro musiciste. 6) FRANKIE AND THE WITCH FINGERS – “ZAM” Ritorno in stampa per il quinto (doppio) album ufficiale dei garage/psych rockers losangelini Frankie and the Witch Fingers, “ZAM“, originariamente uscito nel 2019 e andato subito fuori catalogo.  In occasione del “Record Store Day” sarà ristampato in doppio Lp con nuovo artwork, un poster a due lati a colori 24″” x 24″” e un 7″ bonus flexi disc contenente un demo inedito. La label che distribuirà il full length in 2700 copie è Greenway Records. 7) GENERATION X – “GENERATION X” Ristampa in edizione limitata dell’album di debutto omonimo dei Generation X, uno dei dischi più noti e iconici della prima ondata del punk inglese, uscito nel 1978 su Chrysalis Records, la stessa etichetta che oggi ne ripropone la pubblicazione. 8) GIANT SAND – “CENTER OF THE UNIVERSE” Importante reissue, da parte della Fire Records, per il classico “Center of the universe“, album pubblicato nel 1992 della alternative band statunitense Giant Sand, riproposto in doppio Lp, col secondo disco contenente una inedita performance registrata al festival Vermonstrous nel 1992. Nuove note di copertina curate da Howe Gelb.   9) HALF JAPANESE – “THE BAND THAT WOULD BE KING” Sempre la Fire Records curerà la ristampa di un altro seminale album indie/alternative rock, “The band that would be king” degli art punkers del Maryland Half Japanese. Disponibile in edizione limitata, in sole mille copie, in vinile color arancio, nuovo artwork e note di copertina curate da Jad Fair e dal produttore Kramer.   10) HEROIN – “DISCOGRAPHY” Raccolta completa dell’intera discografia dell’emo hardcore band californiana Heroin, attiva negli anni Novanta. La Southern Lord Recordings ha ristampato, in 1600 copie in doppio vinile, tutto il materiale registrato dal gruppo e il packaging contiene una fanzine con molte foto e note di copertina scritte da Sonny Kay. 11) PERE UBU – “RAYGUN SUITCASE” Ancora Fire Records protagonista di un’altra reissue, quella del disco “Raygun Suitcase” dei fondamentali post-punkers statunitensi Pere Ubu, qui omaggiati con la riedizione di un album originariamente uscito nel 1995, e in occasione dell’RSD, per la prima volta disponibile in formato vinilico, stampato in edizione limitata a mille copie in vinile bianco e con nuovo artwork. 12) PIXIES – “DEMOS” Riedizione, su Cooking Vinyl, delle canzoni registrate, sotto forma di demo, dalla seminale indie/alt. rock band americana Pixies nel marzo 1987 e sono state poi incluse in quelli che sono diventati noti come “Purple Tapes”. Oggi ritorna in formato Ep 10″ in edizione limitata stampato su vinile viola, con rivestimento interno decorato. 13) RAMONES – “PLEASANT DREAMS (THE NEW YORK MIXES)” I Ramones sono ormai un habitué del Record Store Day, e anche all’appuntamento di quest’anno saranno presenti con questa particolare riedizione di “Pleasant Dreams“, sesto studio album ufficiale della punk rock band newyorchese, uscito nel 1981, qui riproposto secondo la versione dei mix originari del produttore del disco, Graham Gouldman, più tre inediti provenienti dalle sessioni di registrazione e non inclusi all’epoca nell’album. Disponibile in 7500 copie vinile giallo e con nuovo artwork. 14) THE SISTERS OF MERCY – “THE REPTILE HOUSE E.P.” In occasione del quarantesimo anniversario della sua uscita, viene ristampato l’influente Ep “The Reptile House“, mini-album inciso dai paladini del gothic rock, i Sisters of Mercy, nel 1983 e da allora fuori dai cataloghi. Registrato dalla line up originale della band, guidata dal frontman Andrew Eldritch (e Craig Adams al basso, Gary Marx e Ben Gunn alle chitarre e Doktor Avalanche alle batterie) oggi viene riproposto in edizione limitata a 4500 copie in vinile color grigio fumo e un poster interno. 15) THE SLITS – “(ROUGH) CUT” Durante le ricerche per una versione

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E’ morto SPOT

Nella mattinata di sabato 4 marzo 2023 ci ha lasciati SPOT, personaggio noto nel mondo del rock ‘n’ roll soprattutto per essere stato un iconico produttore e ingegnere audio, nonché music producer di fiducia della leggendaria indie label californiana SST Records.

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Built To Spill, tre date in Italia

La veterana indie/alternative band statuntense Built To Spill, all’interno del loro tour mondiale di supporto al loro nuovo album, “When the wind forgets your name“, ha reso note le date della parte europea della tournée, che toccherà anche l’Italia in tre appuntamenti.   Ecco le date in programma:   28 maggio @ Locomotiv, Bologna   29 maggio @ Largo Venue, Roma   30 maggio @ Santeria Toscana 31, Milano  

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Mudhoney, ad aprile il nuovo album. Condiviso il primo singolo

Dopo un silenzio discografico durato quattro anni (escludendo split singles e la ristampa espansa del 2021 per il trentennale di “Every good boy deserves fudge”, infatti, risale al 2019 l’ultima pubblicazione di materiale ufficiale, l’Ep “Morning in America”) tornano i Mudhoney

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E’ morto Tom Verlaine

Un’altra orrenda notizia arriva a funestare questi primi sprazzi di 2023 in termini di perdite musicali. In queste ultime ore ci ha lasciati infatti, dopo una breve malattia, anche il cantante, chitarrista e songwriter statunitense Tom Verlaine.

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E’ morto Van Conner

Il 17 gennaio, infatti, ci ha lasciati anche Van Conner, universalmente noto per essere stato, dal 1984 al 2000, bassista, seconda voce/backing vocals e uno dei membri fondatori degli Screaming Trees.

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CUT, nel 2023 il nuovo album. Condiviso il primo singolo

Nel 2023 torneranno anche i CUT, veterana garage/punk/noise band bolognese che ha firmato con la label locale Improved Sequence e ha da poco annunciato la pubblicazione del suo nuovo album, intitolato “Dead City Nights“, la cui uscita è prevista per il 24 febbraio del prossimo anno.   Composto durante il periodo pandemico, registrato dal gruppo con l’ausilio del produttore Bruno Germano al Vacuum Studio a Bologna, e ultimato a Chicago da Carl Saff al master, il full length arriva a cinque anni di distanza dall’ultimo Lp, “Second Skin“, e rappresenta, complessivamente, il settimo long playing del gruppo di Bologna, forte di un solido percorso musicale che va avanti ormai da venticinque anni, e che vedrà per la prima volta su disco il contributo del batterista Tony Booza (già in formazione da un lustro) nella collaudata line up a tre (con doppia chitarra) insieme al frontman Ferruccio Quercetti e a Carlo Masu.   Qui è possibile effettuare il pre-order, ed è stato condiviso un primo assaggio dall’album, il singolo “I Ain’t Got You“.   Di seguito artwork, tracklist e streaming del brano.       CUT nuovo singolo 1. They Got Beat 2. Wasting My Days 3. I Ain’t Got You 4. Your Face 5. Raping My Mind 6. Dig It! 7. Dead City Night 8. I Know What I Know 9. Hit The Stride 10. A Simple Lie 11. Safer Road 12. Sacred Path 13. All Dreams Are Gone     Dead City Nights (IMP070) by CUT

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Brian Jonestown Massacre, nel 2023 il nuovo album: ecco i dettagli

Anton Newcombe ha annunciato di avere in programma un nuovo album per la sua creatura neopsichedelica Brian Jonestown Massacre. Il long playing si intitola “The future is your past” e vedrà la luce il 10 febbraio del prossimo anno su A Recordings, etichetta fondata dallo stesso Newcombe.   Per l’ensemble californiano (di stanza a Berlino) si tratta del ventesimo Lp ufficiale, traguardo significativo che arriverà a pochi mesi di distanza dall’uscita del loro diciannovesimo 33 giri, “Fire doesn’t grow on trees“, e in entrambi i casi la quasi totalità dei brani proviene dalle sessioni di composizioni e registrazioni quotidiane (delle quali almeno sessanta sono state pubblicate sul loro canale YouTube) che, tra il 2020 e il 2021, nei vari lockdown dovuti alla pandemia sanitaria da covid-19, avevano risvegliato nel leader Newcombe la sua proverbiale vena compositiva prolifica, dopo un periodo di blocco creativo. Il vulcanico factotum multistrumentista dei BJM è stato affiancato da Hakon Adalsteinsson alla chitarra e Uri Rennert alla batteria, oltre alla partecipazione del figlio Wolfgang.   Inoltre, la band ha comunicato che, dopo una soddisfacente tournée nordamericana ed europea a supporto dell’ultimo full length, nei primi mesi 2023 avrà luogo un nuovo tour britannico ed europeo che però, al momento, non prevede date in Italia.   Qui è possibile effettuare il pre-order dell’album nei vari formati (due differenti versioni in cd, mentre nell’edizione in vinile si può colorare la copertina con sei diversi pastelli).   E’ stata condivisa anche la title track dell’album, che tuttavia non è stata inclusa nella scaletta ufficiale del disco.   Di seguito artwork, tracklist e streaming del primo singolo estratto, “Fudge“.     1. Do Rainbows Have Ends 2. Nothing Can Stop The Sound 3. The Light Is about To Change 4. Fudge 5. Cross Eyed Gods 6. As The Carousel Swings 7. The Mother Of All Fuckers 8. All The Feels 9. Your Mind Is My Café 10. Stuck To Yous    

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