Dead end blues di Hugues Pagan
“Dead end blues” è un noir duro del 1990, ambientato in una Parigi crepuscolare e indifferente dove indaga il protagonista, un ispettore di polizia, un uomo che non ha più niente da perdere.
“Dead end blues” è un noir duro del 1990, ambientato in una Parigi crepuscolare e indifferente dove indaga il protagonista, un ispettore di polizia, un uomo che non ha più niente da perdere.
“We’re Loud” non è semplicemente un festival musicale come tanti, è molto di più! E’ un incontro di culture e persone diverse che arrivano da
Andy Morello: TAPE-4 : Immaginate un futuro remoto da cui guardare la civilità dei giorni nostri come guardiamo le più antiche civilità umane.
Nuovo lavoro di Dave di cui poco tempo fa abbiamo gustato dei suoi mixati sempre qui sulle nostre pagine, e ora il selecter ci porta alla radici del suono della cumbia, in un’esplorazione sonora generata da una ricerca molto accurata di 45 giri, 33 giri e anche 78 giri…
Torniamo a parlare di Pablito el Drito (Pablo Pistolesi, attivista, storico delle controculture e DJ) nella sua veste di scrittore. E lo facciamo con “Lo spettro della droga – Storia, mercato e politica delle sostanze”, uscito sul finire dello scorso anno.
E non sarà e non potrà essere un “like” sui social network a pulire la nostra coscienza dalla totale assenza di empatia.
Stiamo inaugurando un nuovo spazio comunicativo, per ora in via sperimentale, che sentivamo il bisogno di includere sul nostro sito; vale a dire un luogo virtuale incentrato sullo scambio di opinioni, di qualsiasi genere, proprio nello stile del forum classico.
Torna il punk’n’roll podcast più magniloquente del globo terracqueo perché il Santo non vi lascia mai soli, ed è un minaccia! In collaborazione con Maria Adele Del Vecchio e la crew rock’n’roll di Inyoureyes Webzine.
#poesia: Notti Di Versi Insonni – Diario Di Veglia Di Josyel: L’autrice di questo volume di poesie, Giuseppina Locatelli, ha una fama che la precede sulla nostra e-zine, essendo la c…
Impegnata in una crociera solitaria da Gibilterra alla piccola isola dell’Ascensione nell’Oceano Atlantico meridionale, una donna medico e appassionata velista, dopo una tempesta si imbatte in un barcone di profughi – troppi su una sola nave – che chiedono aiuto.
Empatizzare come meccanismo di risposta ad un potenziale “pericolo” è l’aberrazione dell’emotività. È la morte, immmediata e meritata.