Se Una Notte D’estate Al Berghain
Se Una Notte D’estate Al Berghain: tutti coloro che si sono presi la briga di cercare informazioni sulla vita notturna berlinese sapranno sicuramente che c’è un nome che spicca su tutti gli altri.
Se Una Notte D’estate Al Berghain: tutti coloro che si sono presi la briga di cercare informazioni sulla vita notturna berlinese sapranno sicuramente che c’è un nome che spicca su tutti gli altri.
Tutti gli addii fanno male. Per fortuna in questo caso ci si trova davanti a una rara eccezione: il disco di Cosmo, ovvero quel Marco Jacopo Bianchi caposaldo degli stessi Drink To Me che, dopo tre dischi in cui non mancava certo di cui entusiasmarsi, hanno deciso di mettersi in pausa. Dalle loro ceneri nasce appunto Disordine, spin-off solista della voce del gruppo, che si cimenta in una formula sicuramente non nuova, ma ancora poco sentita sul suolo nazionale.
Synth, pop e disagio, la formula magica de iVenus tenta a tutti i costi di piacere e ci riesce, sempre si riesca ad abbandonare ogni velleità.
È passato poco più di un mese da quando il colosso londinese ha deciso di sbarcare anche in Italia con il suo programma tipo-iTunes-ma-in-streaming-e-gratis-ma-se-paghi-hai-roba-in-più. Chiunque abbia provato a installarlo e collegarlo al proprio profilo Facebook mi capirà, se dico che non è difficile entusiasmarsi. Gli adepti sono infatti cresciuti stabilmente giorno dopo giorno, andando a pescare da un pubblico piuttosto eterogeneo e non solo dai soliti hipster nerdeggianti che non si fanno scappare l’ultima supposta rivoluzione post-MySpace (di prima generazione).
Era l’estate del 2011 quando i Lava Lava Love uscirono con il loro spensieratissimo esordio a tinte calde e brillanti, A Bunch Of Love Songs And Zombies. Nati dall’idea di un paio di musicisti con parecchia esperienza alle spalle (Massimo e Vittorio) e qualche nuovo amico conquistato (Andrea, Florencia) o ritrovato (Oliviero), per la loro seconda fatica restano in casa con la genovesissima The Prisoner Records, con il benestare di Mezzala, capoccia dell’etichetta, e in compagnia di, tra gli altri, Iacampo, Kramers e Tarick1.
Una prova di maturità che riesce a dimostrare come il gruppo sappia reggersi sulle proprie gambe ma, ciò che pare sbagliato, è l’approccio con cui cercano di dimostrarlo. Si sente tanto ma poco suona ‘originalmente Guards. Il tutto però non compromettendo un ascolto che risulta inequivocabilmente godibile.
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