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Valentino G. Colapinto

Nato e cresciuto ad Acquaviva delle Fonti tra le pietrose e aride Murge, durante l’infanzia e l’adolescenza è affetto da timidezza patologica e trova in fumetti, libri e film la via di fuga da un mondo che gli sembra ostile o terribilmente noioso; a nove anni scopre per caso i racconti di H.P.Lovecraft e R.E.Howard e a quattordici legge il Pasto Nudo di Burroughs, rimanendone folgorato in entrambi i casi.Vinta la timidezza di cui sopra, intraprende le esperienze più diverse e inverosimili. Gira il mondo, si avvicina a religioni improbabili, pratica innumerevoli e poco redditizi lavori, sempre sospinto da una curiosità insaziabile e un’insoddisfazione perenne, che gli impediscono di continuare a fare le stesse cose per più di due o tre anni.Periodicamente, infatti, è preda di fasi maniacali in cui si fissa su un unico argomento fino a sviscerarlo nei suoi più minimi dettagli: dal gioco degli scacchi alla fantascienza classica, dai manga giapponesi al cinema italiano di genere degli anni ’70.Unica costante, il suo amore per la letteratura e il giornalismo, che lo spingono a leggere e scrivere quotidianamente, in maniera quasi ossessiva. Collabora con diversi periodici locali, siti d’informazione online e siti letterari come “Liberi Di Scrivere” e “Sugarpulp”. È impegnato a promuovere lo sviluppo della sua terra e organizzare iniziative come il Festival Letterario “A Testa in Sud”.Scrive anche narrativa e alcuni suoi racconti sono stati selezionati per riviste letterarie e antologie come “Mahayavan” e “365 Storie Cattive”.Ama le belle donne, il cinema di serie B, il rock alternativo e la musica elettronica, il vino Primitivo, le brasciolette di carne di cavallo e le cipolle rosse acquavivesi.