Joel Cathcart è un irlandese trapiantato a Genova, ed è un grande cantautore.
Flotsam è la sua terza opera, ed è forse la più importante. Flotsam è un racconto collettivo di relitti che sono naufragati e poi spiaggiati dopo una terribile apocalisse che ha spazzato le nostre tanto decantate certezze. Joel racconta lo spezzarsi ed il ricomporsi attraverso un indie rock molto malinconico, caldo o freddo a seconda dell’abito narrativo, ed è un narratore grandioso, profondo ed interessantissimo.
Chitarra, a volte batteria e violino, basi molto minimali per un indie rock cantautorale che spazza via molte altre opere assai più decantante. La voce di Joel diventa la barca di un Caronte che porta la luce, provando a farci vedere le cose nella loro naturale luce e complessità, tentando di alzare il velo delle nostre credenze e false certezze. Chitarra e voce in primo piano, ma non solo, perché gli altri strumenti arrivano al momento giusto, per creare un’atmosfera che è quella di un marinaio in cerata sul ponte di una nave naufragata, sotto un cielo plumbeo, che potrebbe essere la fine, ed invece è un nuovo inizio.
Dolcezza, saudade e una gamma molto ampia di sentimenti che possono albergare solo nell’immenso cuore di un irlandese che ha girato il mondo. Un disco che stupisce per profondità ed oscura bellezza musicale, ed un cantautore da scoprire. Uno dei motivi per apprezzare questo disco è la profondità e la capacità di composizione, e la facilità nel creare bellissime atmosfere.
TRACKLIST
1.Placeholder
2.Counting Game
3.Narwhal
4.Choirs in Knowing Discord
5.Surface Tension
6.Method Acting
7.Insufficient Grounds
8.Ruinous
9.Floodgrass
LINE-UP
Joel Cathcart – Voice, Guitars, Mandolin, Cavaquinho, Banjo, Piano, Hang, Clarinet, Erhu, Electric Bass, Drums, Percussion
Mattia Tommasini – Violin, Viola
Laura Monti – Cello
Pietro Martinelli – Double Bass
Stefano Bergamaschi – Flugelhorn, Trumpet
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