Kiriko Yanagida è una giovane ragazza del sud del Giappone che conduce una vita semplice fino al giorno in cui il fratello Masao viene incriminato per la morte di una anziana signora, usuraia di professione. Nonostante il suo aspetto esile, il suo carattere ferreo e determinato la porta ad intraprendere un viaggio di due giorni per arrivare a Tokyo e incontrare quello che al momento è uno dei migliori avvocati nazionali, Otsuka Kinzo.
Dalla lontana campagna, senza mai essere stata nella capitale e senza alcun appuntamento si presenta nello studio legale perché vuole dimostrare l’innocenza del fratello, a suo dire accusato ingiustamente, e che rischia la pena di morte.
Ma l’avvocato è distratto, troppo impegnato, e per di più la ragazza non ha i soldi per poter pagare l’intera parcella richiesta dal professionista.
Costretta a tornare al paese di origine per non perdere il lavoro, si affida per la difesa ad un avvocato locale: il fratello viene incarcerato e morirà in prigione qualche mese dopo.
Questa premessa è la base per lo sviluppo dell’intreccio successivo della storia, un lungo, lento e forse casuale piano di rivincita, degno della migliore legge del contrappasso.
La ragazza del Kyūshū non è un semplice romanzo giallo, ci racconta infatti di una trasformazione personale che possiamo scorgere pagina dopo pagina, dato che le opportunità portano all’inversione dei ruoli: le prede diventano cacciatori e le vittime carnefici, fino alla realizzazione della più dura e cruda vendetta.
Interessante l’espediente narrativo di riassumere la prima parte del libro, quella dell’omicidio, sotto forma di articoli di giornale, rapporti e atti processuali.
Titolo: La ragazza del Kyūshū
Autore: Matsumoto Seichō
Casa Editrice: Adelphi
Anno: 2019
Pagine: 208
Voto: 7.0
Tag: Polizieschi, Giappone, Giallo