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Recensione : Porridge Radio – Every Bad

PORRIDGE RADIO - Every bad: Dana Margolin, con la sua voce affascinante, ha il carisma per diventare una protagonista della scena musicale.

Radio Porridge

Dopo tre singoli sparsi per tutto il 2019, ecco arrivare il secondo album della band di Dana Margolin, che da Brighton ci regala uno dei migliori dischi dall’inizio dell’anno.

Basta la prima, stupenda, “Born confused”, per capire che i Porridge Radio hanno radici profonde nel post-punk, come i brani successivi (“Sweet” e “Long” tra gli altri) ben dimostrano.

A tratti sembra di ascoltare la voce intensa e ricca di pathos di Robert Smith (“Circling”), altrove il basso di Maddie Ryall introduce e sottolinea la bellissima “Give/Take” che pare uscita da un disco dei Pixies.
I testi, volutamente ripetitivi e caratterizzati da tematiche post-adolescenziali, lasciano il segno e si fissano nella mente di cui ascolta come fossero slogan.

La chitarra spazia da liquide armonie (ancora “Circling” e “Nephews”) a un rumorismo a tratti che non abbandona però la melodia (Don’t ask me twice”); la sensazione generale è davvero, come canta in “Pop song” la Margolin, di sentire le onde che si infrangono ritmicamente a riva (il mare è ben presente nelle liriche di “Every bad”).
Superato il fai da te del primo disco, con una produzione più robusta, i Porridge Radio dimostrano idee chiare e di essere una sicura promessa per il futuro.
Dana Margolin, con la sua voce affascinante, ha il carisma per diventare una protagonista della scena musicale.

Let THE WAVES KEEP ROLLING IN!

Porridge Radio

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