I miserabili di Ladj Ly
Dedicato a chi è d’accordo con la frase di Hugo che chiude la pellicola: “Amici miei, tenete a mente questo: non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”.
Si ci piacciono molto anche i film, come vedete di tutti i tipi, daet un occhio e commentate i nostri post!
Dedicato a chi è d’accordo con la frase di Hugo che chiude la pellicola: “Amici miei, tenete a mente questo: non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”.
Titolo: Mondocane Regia: Alessandro Celli : da vedere perché si tratta di un film ambizioso, post apocalittico e, a suo modo, politico: in una Taranto che ha subito “la grande evacuazione”, sulle rovine della città industriale comanda la criminalità perché la polizia è sconfitta in partenza….
Vi avevo lasciati col Fantasma del Palcoscenico, oggi parliamo di HEDWIG and The Andry Inch(in italiano HEDWIG, La diva con qualcosa in più).
As bestas – La terra della discordia: è un film di riuscitissimi confronti e comunicazione (verbale e non) tra persone: tra madre e figlia, tra il pasciuto francese e lo scavato spagnolo, tra marito e moglie e, sul finale, tra una vedova e una madre.
Margini il film Descritta come una “sgangherata commedia punk” (nata dopo una gestazione di dieci anni) che si propone di raccontare la scena hardcore punk italiana, inizialmente concepita dai nostri come un tentativo di riproposizione cinematografica del libro
Phantom of the Paradise: Questo film è la storia di quel sound…, dell’uomo che lo creò, della ragazza che lo cantò e del mostro che lo rubò.
L’imperatrice Elisabetta d’Austria è idolatrata per la sua bellezza e per aver ispirato le tendenze della moda. Nel Natale del 1877 compie 40 anni e deve affrontare il decadimento fisico nonché le imposizioni dell’asfissiante vita di corte viennese.
Titolo: Bones and all Regia: Luca Guadagnino // Il primo amore tra una ragazza che sta imparando a sopravvivere ai margini della società e un ragazzo solitario dall’animo combattivo.
Le sorelle Macaluso di Emma Dante: È la storia della vita di cinque sorelle nate e cresciute in una casa nella periferia di Palermo, senza i genitori. Un tragico evento, in una giornata dove erano andate tutte al mare, ha segnato per sempre le loro vite.
Titolo: Madre Regia: Bong Joon-Ho Produzione: Corea del Sud Anno: 2009 Una donna sola vive totalmente in funzione del figlio, un ragazzo problematico, senza lavoro e non pienamente autosufficiente. Un giorno il giovane viene accusato dell’omicidio di una ragazza. La madre fa di tutto per provare a scagionarlo. Un film su: • la caparbietà; • l’istinto materno; • la disabilità; • il rifiuto e la rimozione della verità (che non sempre riesce); • la povertà; • la violenza delle parole e la crudeltà dell’essere umano; • l’impunità; • la rabbia di classe e la vendetta. Da vedere perché il regista coreano ci mette di fronte a un ambiguo ritratto di signora di cui mai sapremo il nome, a una polizia pigra, opportunista e disinteressata alla verità e ci affida ad avvocati venali e incompetenti. Il film è un’attenta descrizione dell’animo umano nei suoi lati più nascosti: fino a che punto può spingersi il legame tra madre e figlio? Siamo noi che decidiamo quali ricordi tenere e quali seppellire nelle pieghe della memoria? Arrivato nelle nostre sale con dodici anni di ritardo, il film ci incanta subito con la bellissima scena di apertura: un ballo straniante, stranito e in qualche modo straziante della madre in un precario equilibrio tra comico e drammatico. Dedicato a chi ama i film cupi e politicamente scorretti. Madre di Bong Joon-Ho [button size=’medium’ style=’width:300px’ text=’Scoprite la nostra sezione “Spegnete il cellulare !’ icon=’fa-arrow-circle-o-left’ icon_color=” link=’https://www.iyezine.com/recensioni/recensioni-film/spegnete-i-cellulari’ target=’_self’ color=” hover_color=” border_color=” hover_border_color=” background_color=” hover_background_color=” font_style=” font_weight=” text_align=’center’ margin=”]
Bosnia, 1995. Aida è una traduttrice per il contingente delle Nazioni Unite di stanza a Srebrenica. Quando le truppe serbe del generale Mladić entrano in città, la popolazione si rifugia presso la base Onu.