Il meglio del mondo della musica indipendente (pop e folk) messo in evidenza con una particolare attenzione per la scena italiana
Un debutto splendente quello di Molly Burch, debutto che la proietta immediatamente nel firmamento della cantautorale / alternative-country a stelle e strisce
Gli otto brani dei Sex Pizzul corrono via uno dopo l’altro, lasciando positive sensazioni
Non solo rock, ma tinte elettroniche, folk, pianistiche, d’archi, accompagnate da testi poliedrici, talvolta surrealisti, diretti, metaforici, quasi melodrammatici, funzionali ad una poetica dissacrante che mira ad un cercato realismo: c’è pure un rovescio della medaglia e si vede attraverso l’onda di un “Futuro Proximo”. Umberto Maria Giardini si pone al centro della musica con questo album.
Il loro suono è un mix equilibrato di indie pop, drum machine e melodie italiane, con testi importanti e piacevoli, cercando sempre di mettere a proprio agio l’ascoltatore ed i musicisti stessi.
Un buon disco, vero, ma di quelli in cui l’autore si è lasciato prendere un po’ troppo la mano
Come al solito deliziosi, da ascoltare assoluamente!
Il debutto di Fulvio Bozzetta, decisamente curato per quanto riguarda arrangiamenti, melodie e scelte stilistiche, convince in ogni occasione
Ci sono le idee, c’è l’ispirazione, c’è la personalità e ci sono degli ottimi musicisti a dare una mano. Non ascoltarlo sarebbe un delitto.
Bravi ma troppo pomposi, certo è il loro obbiettivo ma a me dopo un po’ stufano…