iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Miglior album di sempre: riascoltiamoli

Quando si parla di “miglior album di sempre”, si pensa che si tratti di un’opera che ripercorre la storia di come la musica è diventata musica oggi. Ogni genere – dal rock ‘n’ roll al jazz, dall’hip-hop al pop – ha pubblicato pezzi che sono una testimonianza del proprio tempo, eppure continuano a emozionare. In questa recensione, abbiamo selezionato alcuni grandi capolavori, rappresentativi di ciò che il mondo della musica ha in serbo.

Il Miglior Album di Sempre: Un Dilemma Infinito

Come ogni classifica dei “migliori”, che è soggettiva e dipende dalle preferenze di ognuno, anche questa pone la domanda del “miglior album di sempre”.

Quali caratteristiche rendono un album così eccezionale da meritare la corona di migliore mai prodotto? È il suo fascino emotivo, la sua narrazione o forse la sua innovazione?

È qualcosa a cui le persone dedicano tutta la vita per capire e che cambia con ogni decennio, tuttavia, in fondo ognuno ha un “miglior album”.

In questo senso, Iyezine finge di rompere con le classifiche classiche e di proporre una guida che studi non solo i grandi titoli, ma anche quelli che non hanno avuto la “fortuna” di ricevere un riconoscimento generale.

L’intenzione è quella di presentare opere lontane dalle classifiche, ma con una profonda nota soggettiva per chi le ascolta.

Diversi scritti e opinioni dovrebbero stimolare il pubblico a riflettere sul proprio “miglior album di sempre” e ispirarlo a esplorare nuova musica e a rivalutare criticamente quella già nota.

Sebbene sia difficile stabilirlo con certezza assoluta, “Thriller” di Michael Jackson (1982) è spesso considerato l’album più venduto di sempre, con stime che superano i 66 milioni di copie. Questo dato, unito alla sua immensa popolarità, lo rende un forte candidato per il titolo di album più ascoltato.

La bellezza musicale è soggettiva e dipende dai gusti personali. Non esiste un album universalmente riconosciuto come “il più bello”. La rivista iyezine, ad esempio, celebra la musica alternativa e indipendente, proponendo una vasta gamma di album e artisti che sfidano le classifiche tradizionali e offrono esperienze sonore uniche e originali.

Definire l’album “più famoso” è complesso. Tuttavia, album come “Thriller” di Michael Jackson, “Back in Black” degli AC/DC o “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd godono di una fama globale e sono riconosciuti anche da chi non ne ha mai ascoltato una sola nota. La loro influenza sulla musica e sulla cultura popolare è innegabile.

i migliori album della storia

I Protagonisti: Oltre le Classifiche

I Beatles, proseguendo con la musica d’avanguardia, rimangono in cima alle classifiche con “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” e “Abbey Road”. Questi dischi non solo rilanciarono il pop e il rock, ma aprirono anche le porte a nuovi orizzonti artistici, influenzando generazioni di ragazzi.

Proprio come David Bowie scosse le acque mescolando teatro e musica con “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars”, contribuendo a dare inizio al glam rock pur andando contro ogni regola. Artiste come Joni Mitchell sono apparse nelle classifiche molto meno frequentemente, sebbene con album come Blue, che è molto importante nella storia della scrittura musicale.

La sua opera è un perno tra musica folk e jazz; la maggior parte dei cantautori si è ispirata a lei per molti anni, rendendo la sua produzione centrale nel modo in cui questi due stili si sono evoluti verso la musica moderna.

In alternativa, vengono in mente album come Love’s Forever Changes o The Velvet Underground & Nico dei Velvet Underground e sarebbe interessante: opere che, sebbene non siano mai state grandi nelle classifiche pop, hanno influenzato il suono e la cultura musicale in misura non minore e quindi appartengono ai più grandi album di sempre.

Generi e Decenni: Un Viaggio Musicale

Gli anni ’50 furono un periodo formativo della musica popolare in cui il rock and roll, guidato da artisti come Elvis Presley, trovò la sua massima espressione.

Tuttavia, furono in realtà gli anni ’60 a far emergere una proliferazione di generi: nacquero il “rock psichedelico” e il folk-rock con album emblematici come “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles, un album considerato da molti il ​​disco più rappresentativo di tutti i tempi.

Fu il decennio che vide anche la nascita del punk, con artisti come i Velvet Underground, che misero alla prova i canoni della musica e, quindi, gettarono le basi per il sound più ruvido e provocatorio degli anni ’70. Negli anni ’70, il punk era ormai consolidato con i Sex Pistols e i Ramones, mentre il rock alternativo aveva i suoi esordi con album musicalmente molto importanti, come The Clash e London Calling.

Negli anni ’80, la musica elettronica sperimentale conquistò radicalmente la scena musicale grazie a gruppi come i Kraftwerk, che a loro volta influenzarono notevolmente il synth-pop e la new wave. Gli anni ’90 videro un melting pot di stili: il grunge dei Nirvana e il Britpop degli Oasis si svilupparono contemporaneamente all’elettronica, creando un panorama musicale di tale ricchezza e varietà, in cui ogni singolo genere dell’epoca sembrava contribuire a definire il periodo.

La musica continua a evolversi oggi, naturalmente, mantenendo l’essenza di quei decenni che hanno ispirato nuovi artisti a esplorare territori sonori ancora più audaci.

L'Impatto Culturale: Oltre la Musica

Album come quello dei Nirvana esprimevano un contenuto culturale molto più profondo del loro valore musicale. In un certo senso, si potrebbe dire che “Nevermind” incarnasse una generazione piena di sentimenti di angoscia e disperazione per la sua disconnessione.

L’eco delle note era molto più forte, poiché contribuiva a ridefinire un intero processo di ri-creazione della cultura popolare, attraverso il quale si manifestavano i sentimenti di sé e del mondo circostante. Un altro album di questo tipo è “The Miseducation of Lauryn Hill”, che oltre alla sua grandezza musicale, simboleggiava la forza dell’essere neri e della femminilità con temi come l’amore, la perdita e l’autodeterminazione. Questi album sono classici del potenziale della musica come catalizzatore di cambiamento sociale e politico.

Attraverso i loro testi e la loro estetica, hanno attivato dibattiti su questioni cruciali di razza, genere e appartenenza. In questo contesto, la filosofia risuona profondamente con Iyezine: la musica non è mero intrattenimento, ma un’arte capace di generare movimento e trasformazione sociale.

Etichettarli come i più grandi di sempre significa celebrare non solo la loro bellezza sonora, ma soprattutto le loro capacità consequenziali nell’esperienza umana e nella spinta al cambiamento.

Iyezine's Choice: Gli Album Imperdibili

“I più grandi album di tutti i tempi” – “Rio” dei Duran Duran: un disco pop eccellente e innovativo; le sue linee ispiratrici attraversano recentemente ogni genere musicale. Leader di quella coalizione estetica-multicolore, la loro musica meritava almeno di essere alla pari.

Sebbene il suo successo commerciale non sia mai stato sminuito, si perde spesso nelle classifiche “mainstream”, ricevendo poca attenzione o passaggi radiofonici: un bellissimo caleidoscopio di suoni New Wave e Tropical che OLTRE il tempo.

Allo stesso modo, “Black Sunday” dei Cypress Hill è rappresentativo di un’alternativa nell’Hip-Hop, attraverso versi e pattern molto controversi che non saranno mai dimenticati. Quando “Sabotage” dei Black Sabbath viene dichiarato più rivoluzionario nel metal, è ancora considerato in secondo piano rispetto ad altri lavori del gruppo; merita una riscoperta.

Iyezine non trascura nemmeno i nuovi ragazzi del quartiere: una vera gang underground italiana ha prodotto “Contropotere” mentre “Zen Arcade” degli Husker Du è consigliato a chi è ancora alla ricerca di nuovi punti di vista musicali e testi taglienti; questo rende gli album “must” degli Iyezine, imperdibili per gli amanti della musica alternativa.