The Mike Bell Cartel – Ain’t No High (That’s High Enough) / Like No Other 7″
The Mike Bell Cartel: sul lato A trova posto Ain’t No High, un pezzo esplosivo che, grazie al mirabile suono del farfisa, può ricordare i Lyres..
La storia di In Your Eyes ezine nasce dall’ acquisto del sette pollici non poteva non esistere una sezione per questo oggetto di culto e non solo.
Fate girare i vs 7″.
The Mike Bell Cartel: sul lato A trova posto Ain’t No High, un pezzo esplosivo che, grazie al mirabile suono del farfisa, può ricordare i Lyres..
Continua il percorso a ritroso dei Faz Waltz: percorso in cui, la ormai ultra decennale band canturina, scandaglia la storia del rock’n’roll.
Le Muffe You Fly Away: Lo fanno con questo 7″ che esce sotto l’egida di Area Pirata, un’etichetta che si conferma, al solito, costantemente “sul pezzo”.
Il singolo è un’occasione per celebrare due band fondamentali per la storia del punk italiano, e rappresenta un esempio di come la musica possa essere un potente strumento di comunicazione e di cambiamento.
Quando penso ad un Maharaja non mi viene in mente un sovrano indiano, ma Jinder Mahal, wrestler in auge qualche anno fa che, con poca modestia,
Gli spagnoli, dal punto di vista strettamente musicale, soffrono di una gran brutta tara derivante dal fatto che, da più di un decennio, la maggior parte dei tormentoni estivi e non solo vengano prodotti e cantati nel loro idioma.
Mad Rollers fanno glam, un genere che in fondo non consente grandi svolazzi creativi, ma che invece incontra da sempre il mio incondizionato favore.
Per loro fortuna queste caratteristiche non mancano a Lisa e i suoi Liars che, nei tre pezzi che compongono questo sfizioso singolo, danno sfoggio di quella fantasia che necessita per confrontarsi con dei veri e propri classicissimi.
Come dicevano nel loro esordio del 1988 “Gli Avvoltoi sono qua” e da allora ritualmente ci propongono notizie che non fanno che dimostrare quanto verve e classe siano rimaste pressoché immutate.
questi Poppermost dei quali vado a parlarvi sottolinenando come siano stati capaci, nel 2023, di realizzare con i quattro brani di questo ep, il singolo dell’estate 1966, senza essere anacronistici, non per me, e anzi beccandosi ben ottantasette punti stima.
The Baron Four tornano a riempire di belle vibrazioni i nostri padiglioni auricolari con questo nuovo 7′ edito dalla sempre più benemerita Rogue Records.
The Rellies : adoro questo gruppo di fanciulli, suonano semplice e sghembo come piace a me e, a quanto pare, non sono l’unico giacché questo singolo viene licenziato da un’etichetta stravirtuosa come la Damaged Gods.
in your eyes ezine
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