The Queen Is Dead Volume 134 – Di Noi Stessi e Altri Mondi, Tritonica, Manuel Pistacchio.
Post rock e poesia, jazz impro prog, estetica musicale altra, con i loro nomi, Di Noi Stessi e Altri Mondi, Tritonica e Manuel Pistacchio.
Nuova rubrica che ho lo scopo di parlare di dischi che sono degni di nota, in maniera da superare la solita figura trita e ritrita della recensione. Se un disco è in questa rubrica non è per sminuirlo, ma è per poter parlare di più cose contemporaneamente in maniera colloquiale ed aperta ai commenti e suggerimenti.
Post rock e poesia, jazz impro prog, estetica musicale altra, con i loro nomi, Di Noi Stessi e Altri Mondi, Tritonica e Manuel Pistacchio.
Psichedelia desertica e sognante con i polacchi Maw, industrial elettronica e neoclassicismo con il nuovo ep degli svedesi Morlocks e si chiude con il bellissimo debutto dei berlinesi Haven, qualcosa di davvero differente.
Industrial canadese dai veterani Unit:187 con il loro ritorno discografico dopo anni, si prosegue con la dirompente poesia musicale del sudafricano Chares East, si passa nel post grunge e metal alternativo degli americani The Oddeven, per concludere con le psicosi distopiche del duo italiano Deflore.
Si parte dagli Usa con il Sons Of Ghidorah e il loro doom metal molto originale, passiamo in Puglia con l’ottimo punk rock in italiano dei Comrad, l’elettronica oltre dei bolognesi iBerlino e si chiude con le infinità spaziali e il doom black psych dei Summoning Saturn Voids.
Partiamo dall’indietronica e dal dream pop idm dei puglieis Buckwise, passando per il post-hardcore onesto e rumoroso degli Hellgo e il rumorismo noise screamo dei LinguaSerprente per finire con lo stoner sabbathiano dei baschi Big Muff Brigade.
Come capita sempre più spesso, non per nazionalismo ma perché in Italia nell’underground ci sono ottime cose, in questa puntata ci sono tre gruppi italiani : si parte con i vicentini Reese e il loro post hardcore misto ad emo, seguono i siciliani Zed & Dalia Nera che sono un gradito ritorno, e chiude l’heavy blues maledetto dei calabresi Deep Valley Blues.
Love Shower Love, Amado, Epoca22: due gruppi e un solista italiani tre differenti modi di fare musica, tutti molto interessanti, fra alternative rock, pop urgente e potene, e new wave e shoegaze.
Post rock dalla Polonia con i Tides Frome Nebula, prog metal rinascimentale dagli italiani Bedsore e si chiude con il massacro extreme metal notturno “Moonlit carnage” dei Wolmir.
Episodio che spazia dal post punk new wave dei bolognesi Di Notte, passando per il doom metal fantascientifico dei francesi The Bottle Doom Lazy Band per terminare con la maestosa visione sonora doom ed oltre dei londinesi Borehead.
Strano viaggio sonoro partendo dal New Jersey con lo stoner sludge dei Pyre Fyre, passando per gli universi eretici degli italiani Gotho, chiudendo nella bellissima Milano easy listening e vintage del tastierista dei Baustelle Alberto Bazzoli.
Psichedelia cosmica dalla Francia con gli Odonata XI, ottimo alternative metal con i portoghesi In We Fall e si termina con l’assoalto noise post-hardcore degli americani Abondacy.
Episodio 122, rimaniamo in Italia con il moderno e fresco dub reggae dei bresciani Foreign Dubbers, si continua con i vicentini Casa e il particolarissimo progetto sonoro, terminando con i NeroCapra.