The Queen Is Dead Volume 142 – Smoke Mountain, Wojtek
Wojtek presenta il nuovo ep “Nell’abisso del mio io”, un’esperienza musicale intensa e catartica. Preparati a essere travolto!
Nuova rubrica che ho lo scopo di parlare di dischi che sono degni di nota, in maniera da superare la solita figura trita e ritrita della recensione. Se un disco è in questa rubrica non è per sminuirlo, ma è per poter parlare di più cose contemporaneamente in maniera colloquiale ed aperta ai commenti e suggerimenti.
Wojtek presenta il nuovo ep “Nell’abisso del mio io”, un’esperienza musicale intensa e catartica. Preparati a essere travolto!
Immergiti nel “Jahtari Dubbers Volume 5” e lasciati trasportare dalle vibrazioni del digital reggae. Non perdere Torpedo Torpedo e il duo Intensive Care + The Body!
Drunken Crocodiles, Plasmajet e Berlial: tre mondi sonori unici che sfidano le convenzioni. Esplora i loro ultimi dischi dal black metal allo stoner.
The Queen Is Dead Volume 138 – An Evening With Knives, Pig, André Darge Group.
ironrat, Möuth, Lutan Fyah: Sludge doom inglese, proto doom e seventies incredibili e una voce reggae inimitabile.
The Queen Is Dead Volume 136 – Blue Mamuth, Plasticdrop, Tenebrae
Shrieking Demons, Cammie Beverly, Pledge Of Silence:
Post rock e poesia, jazz impro prog, estetica musicale altra, con i loro nomi, Di Noi Stessi e Altri Mondi, Tritonica e Manuel Pistacchio.
Psichedelia desertica e sognante con i polacchi Maw, industrial elettronica e neoclassicismo con il nuovo ep degli svedesi Morlocks e si chiude con il bellissimo debutto dei berlinesi Haven, qualcosa di davvero differente.
Industrial canadese dai veterani Unit:187 con il loro ritorno discografico dopo anni, si prosegue con la dirompente poesia musicale del sudafricano Chares East, si passa nel post grunge e metal alternativo degli americani The Oddeven, per concludere con le psicosi distopiche del duo italiano Deflore.
Si parte dagli Usa con il Sons Of Ghidorah e il loro doom metal molto originale, passiamo in Puglia con l’ottimo punk rock in italiano dei Comrad, l’elettronica oltre dei bolognesi iBerlino e si chiude con le infinità spaziali e il doom black psych dei Summoning Saturn Voids.
Partiamo dall’indietronica e dal dream pop idm dei puglieis Buckwise, passando per il post-hardcore onesto e rumoroso degli Hellgo e il rumorismo noise screamo dei LinguaSerprente per finire con lo stoner sabbathiano dei baschi Big Muff Brigade.
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