The Queen Is Dead Volume 23 – Cluster Lizard Ross Harper Fluxion Jeff Mills And Rafael Leafar Emmanuel De La Paix
THE QUEEN IS DEAD VOLUME 23 – Cluster Lizard Ross Harper Fluxion Jeff Mills And Rafael Leafar Emmanuel De La Paix: Ritor
Nuova rubrica che ho lo scopo di parlare di dischi che sono degni di nota, in maniera da superare la solita figura trita e ritrita della recensione. Se un disco è in questa rubrica non è per sminuirlo, ma è per poter parlare di più cose contemporaneamente in maniera colloquiale ed aperta ai commenti e suggerimenti.
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The Queen Is Dead Volume 23 – Vesta Mr.bison: Gradito ritorno per i viareggini Vesta, con il loro secondo disco Odyssey, fuori in Ot…
the queen is dead volume 22 – wisdom water \ electric rescue \ italo brutalo:
THE QUEEN IS DEAD VOLUME 21 DEAD QUIET MOUNTAIN TAMER Torna la rubrica della regina morta con due dischi belli gravidi e pieni di musica assai interessante. Cominciamo il nostro viaggio dal Canada, e più precisamente da Vancouver, dove hanno la loro base i Dead Quiet, un gruppo che con il terzo disco intitolato Truth And Ruin sull’altrettanto canadese Artoffact Records arrivano alla definitiva maturità musicale, e anzi vanno ben oltre. Inquadrare le coordinate sonore dei Dead Quiet non è compito semplice, come non è facile spiegare ciò che provocano nell’ascoltatore. Ogni canzone è un capitolo a sé, e dentro alle loro tracce ci sono immersioni in diversi mari, tanto è stratificato e complesso il loro lavorio sonoro. Una parte molto importante del loro suono è data dalla produzione psych hard degli anni sessanta e settanta, il tutto rielaborato con una grandissima personalità e con una musicalità unica. La voce di Keevin Keegan, ovviamente un omonimo e se non sapete di chi vi perdete qualcosa, è una spanna sopra tutte le altre, suona come fosse uno strumento, dando un valore aggiunto a questo gruppo. Il resto del gruppo è una macchina perfettamente oliata, con chitarre pressoché perfette, un basso che nuota, un organo che parla alle nostre sinapsi e una batteria molto puntuale ed ottimamente prodotta. Truth And Ruin è un album che va assaporato lentamente e gustato in ogni suo anfratto, infatti i Dead Quiet cominciano il pezzo con un tema, ma poi è facilissimo che cambino le carte in tavola prima della metà e poi di nuovo tutto muti, rimanendo imponente ed immaginifico. Forse l’aggettivo migliore per descrivere questo disco è imponente, ma anche totale, poiché si muove in moltissime direzioni, ed in tutte riesce a cogliere il meglio. Musica che si ispira agli anni sessanta e settanta, ma anche ad un certo suono degli anni novanta e primi duemila che pareva essersi definitivamente perso ed invece l’underground a volte rimastica meglio dell’originale. Lavoro a tratti commovente per quanta musica passionale contiene, per quanto pathos lascia nell’aria, e la sua grande naturalezza. Rimaniamo sempre oltreoceano, ma più in basso rispetto al Canada, in California, patria dei Mountain Tamer. Personalmente ritengo, e magari mi sbaglio ma tutta la musica è molto soggettiva, che il gruppo californiano sia una della migliori cose successe nella musica pesante e lisergica degli ultimi anni. Con questo Psychosis Ritual che uscirà a fine settembre per l’italiana Heavy Psych Sounds, i nostri tirano le somme di una carriera ormai decennale che è un continuo crescendo, un innuendo alla musica pesante e alla distorsione psichedelica. Un brano come la seconda traccia Warlock è qualcosa di molto vicino ad una possessione, come se i Jane’s Addiction fatti di acido avessero fatto un brutto incontro in un’altra dimensione, ossessivo ed oscuro. Che i Mountain Tamer fossero un gruppo non comune lo si era capito fin dall’esordio omonimo sulla ligure Argonauta Records, un disco che era un invito ad andare oltre, sia per il gruppo che per l’ascoltatore, e sia loro che noi l’abbiamo colto. La scrittura del gruppo è complessa, nel senso che la musica non si sviluppa in una o due direzioni, ma si espande per l’etere come fosse fumo spesso, come un sogno che nasce e si sviluppa in più di una mente. I Mountain Tamer attingono da molte fonti per creare qualcosa di nuovo ed unico, nel loro suono si possono sentire i sopracitati e mai troppo incensati Jane’s Addiction, ci sono i Doors più rettiliani, le jams degli anni settanta, il prog più acido, i Kyuss ancora più estremi e tanto altro. Anche il secondo disco Godfortune // Dark Matters uscito per Nasoni Records nel 2018 era un gran bel totem ma maggiormente di passaggio verso il capolavoro attuale, Psychosis Ritual. Il disco inquadra perfettamente ciò che è la nostra società, un continuo rituale di sangue e membra, dove noi siamo il sacrifico, psicotici che finiamo in pasto a Moloch o Baal qual dir si voglia. Questo disco è un moderno Necronomicon sonoro, dove la pazzia acida rimane l’unica ancora di una salvezza che ci porta ad una morte, che sarò rinascita per morire ancora, in un giro di batteria o in 50 milioni di anni. Un disco che sfiora la perfezione, un buco nero musicale che ti inghiotte con il suo magnetismo e la sua bellezza, un qualcosa che diventerà un termine di confronto con chi verrà dopo in questi mondi. DEAD QUIET : MOUNTAIN TAMER :
Per il ventesimo volume della serie ci addentriamo in territori più rarefatti ed evocativi, ovvero nell’ambient e nell’elettronica altra di Melorman e di Omega Project 3, due dischi pubblicati dall’etichetta greca Same Difference Music
The Queen Is Dead Volume 18:
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The Queen Is Dead Volume 15: THE BLACK LEGACY
EMILE
VANMAHNER
Ci sono dischi e musiche che ti rimettono in pa…
VINCEBUS ERUPTUM – LABEL SAMPLER VOLUME 1 DEAN ALLEN FLOYD VS SHERPA PSYCHEDELIC BATTLES VOLUME SIX Vincebus Eruptum è molto di più di un’etichetta o di un’associazione musicale, è un cuore psichidelico e visionario che batte nei vicoli del centro storico di Savona e che si espande per tutto l’etere. Tutto nasce anni fa dall’immaginazione e dalla volontà di Davide Pansolin, un appassionato di psichedelia e hard rock, che vuole realizzare i propri desideri e si mette a produrre i gruppi che gli piacciono di più, e nel contempo pubblica Vincebus Eruptum una della più belle fanzine cartaceee della scena psych pesante. Inoltre dal 2013 Vincebus Eruptum è anche un’associazione culturale nel centro di Savona, punto di incontro dei soci e degli appassionati. In questo momento di incertezza se non di paura per quanto riguarda la musica e i musicisti, Vincebus Eruptum non si arrende e propone il primo sampler dell’etichetta, con il meglio delle presenti e delle future uscite dell’etichetta. 500 copie come prima stampa di ogni volume, con delle vere perle dentro, per sottolineare il grande percorso compiuto in questi anni. Ciò che colpisce maggiormente è che Davide ha saputo raccogliere in questo progetto gruppi italiani ed esteri con una qualità molto alta, con la psichedelia come base comune, e dove ognuno sviluppa ciò che gli piace di più. Poche etichette hanno in catalogo gruppi come i Sendelica o gli italiani Anuesye, oltre a Linus Pauling Quartet, Gary Lee Cooner e Those Furious Flames solo per citare alcuni nomi di questo compact disc. In fondo tre canzoni bonus che sono altrettante anticipazioni delle prossime uscite dell’etichetta. La muova uscita più fresca è il nuovo episodio di Psychedelic Battles che vede dividersi a metà il vinile un gruppo straniero e un gruppo nostrano. Per la parte straniera abbiamo in questo caso Dean Allen Floyd dalla Svezia, un trio veramente notevole che riesce a riportare ai fausti della scena psichedelica anni sessanta più visionaria e vicina al Canterbury Sound, quattro pezzi davvero notevoli che abbracciano diversi sottogeneri e lasciano l’impressione di una capacità compositiva ampia e molto piacevole. Nei due restanti pezzi del disco troviamo gli italiani Sherpa, che sono uno dei gruppi più vicini all’illuminazione che abbiamo in Italia. Suoni soffici e profondi, altri mondi disegnati sulla seta, soluzioni sonore originali e sempre oltre. Il viaggio di Vincebus Eruptum continua, l’eredità dei Blue Cheer non muore. 1 -Twink (4) Planet 39 2 –Those Furious Flames Visions 3 –Anuseye 3:33 333 4 –Gary Lee Conner Chester Apple 5 –Da Captain Trips Manta 6 –Sendelica Hard Coming Love 7 –The Linus Pauling Quartet Jolokottur 8 –Lee Van Cleef (6) Towelie 9 –Red Sun (12) Meteor Shower 10 –Colt38 Persona 11 –Project Grimm Future Man 12 –Dean Allen Foyd Atlas 13 –Sherpa Moon’s Biology Portrait
The Queen Is Dead Volume 13: Tornano gli italiani The Black Rainbows con Cosmic Ritual Supertrip, in uscita per
The Queen Is Dead Volume 12: Furioso album d’esordio autoprodotto per i pugliesi Liverache Coroporation. Discomfort
THE QUEEN IS DEAD 10: ENTER SHIKARI & DANCE GAVIN DANCE Gli Enter Shikari sono uno dei gruppi inglesi rock pop di maggior successo degli ultimi anni, grazie alla loro miscela di pop, elettronica e un certo post hardcore. In precedenza li ho sempre visti come un gruppo abbastanza leggerino, di quelli senza peso, e non avevo ascoltato le ultime produzioni. Ascoltando il loro ultimo lavoro che possiede un titolo assai adatto al contesto attuale, Nothing Is True & Everything Is Possible uscito per So Recordings, mi ha stupito la loro varietà e la grande capacità di essere diversamente e tremendamente pop in modo originale. Questi inglesi hanno sempre giocato con i generi, spaziando dalla drum and bass al pop nella stessa canzone, per fare un esempio. Indicativo di tutto ciò è il singolo The Dreamer’s Hotel, che potrebbe essere benissimo la sigla di un episodio della serie tv Black Mirror, dove nulla è come sembra e tutto è possibile. Il gruppo di St. Albans, cittadina Hertfordshire a circa trentacinque chilometri da Londra, ha sempre voluto stupire i loro ascoltatori senza mai rinnegare una grande ricerca della melodia e della poetica pop, e con questo sesto disco ci riescono benissimo. Si prenda ad esempio T.I.N.A., canzone che ha un ottimo sostrato di elettronica ed un pop melodrammatico. Dopo T.I.N.A. arriva Elegy For Extinction, una canzone che continua il discorso ambientalista che porta avanti il gruppo, ed è una canzone sinfonica, tanto per dire a che livello di varietà siamo. Un disco che esalta la vena pop ed elettronica degli Enter Shikari che pubblicano un lavoro vario e mai noioso nel quale ogni canzone lascia qualcosa, con una grande vena melodica e quel sentire blues moderno che si abbina molto bene con questi tempi che stiamo vivendo. Nono disco per gli americani Dance Gavin Dance, Afterburner, uscito da poco per Rise Records. Il gruppo di Sacramento continua nella sua missione di fondere il progressive metal con il post hardcore, il tutto galvanizzato da una grande ironia e da molta creatività. Quando si entra in una canzone dei Dance Gavin Dance non si sa mai cosa si possa trovare al suo interno, e le sorprese sono sempre molte. Il pubblico più giovane è abituato a questo tipo di gruppi, ve ne sono molti, ma molto pochi sono quelli che possono vantare la qualità dei Dance Gavin Dance. La tensione è notevole per tutto il disco, e nello stesso pezzo non troviamo mai un solo genere, ogni traccia è un disco a sé stante, potenza, velocità e un andamento quasi jazz in certi momenti. Prendete la varietà del progressive metal, quello meno ortodosso e fondetela con un post hardcore melodico ed accattivante, ed ecco che potrete intuire qualcosa, ma non tutto. L’unica possibilità è ascoltare il disco, e ne vale la pena, anche per chi vuole capire cosa succeda nei meandri del metal pop più moderno ed imprevedibile. Tutte le puntate di THE QUEEN IS DEAD le trovate al link. ENTER SHIKARI : DANCE GAVIN DANCE :
SUB POP E STRANI DISEGNI. THE QUEEN IS DEAD VOLUME 9. Shabazz Palaces & MAN MAN