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Recensione : Hyperwulff – Volume 1; Erion Speaks

Ci sono momenti in cui sembra di sentire un gruppo death, poi ci sono bordate hardcore, e tanto post metal.

Metal moderno e contaminato da svariate influenze nello splendido debutto di questo gruppo bolognese.

Il cantato che va verso il growl, le chitarre taglienti e violente come in un disco di death, ma che possono mutarsi in pochi secondi in qualcosa di desertico, la batteria incalzante ed incessante, accompagnata da un basso pulsante.
Il collettivo è la forza di questo gruppo che impressiona davvero per intensità e diversità di soluzioni. Ci sono momenti in cui sembra di sentire un gruppo death, poi ci sono bordate hardcore, e tanto post metal.
La band a cui però mi sento di accostarli maggiormente sono gli High On Fire, ed infatti il 25 giugno all’Alchemica di Bologna, loro città natale, saranno di spalla all’unica data italiana dei californiani che presentano il nuovo album. Gli Hyperwulff sono veloci e potenti, e possiedono quel qualcosa in più che solo i grandi gruppi hanno.
Molto interessante è anche il loro immaginario, poiché Hyperwulff è quel mega lupo, che vedete nella copertina disegnata magistralmente da Solomacello, che è ora privato dello spirito, e parla della sua casa, il pianeta Erion IX. Il disco è il racconto di un futuro interstellare che potrebbe essere benissimo il nostro passato dimenticato.
E potremmo definire metal spaziale il suono degli Hyperwulff, che si candidano ad essere uno dei gruppi italiani più interessanti degli ultimi anni.
Qui si può sentire dai Neurosis al metal avanguardistico di casa Relapse di qualche anno fa e tanta epicità in chiave interstellare.
Uno dei migliori debutti di quest’anno e non solo.
E sono solo in due.

Tracklist:
1 Impactor \ White Heat
2 Hyperwulff
3 Robogoat
4 Entering
5 20 Pillar
6 In Ruins
7 Raging Hunger
8 Several Bones

Line-up:
The Wülff – drums, fists & drones
The Sarge – strings, nerves & throats

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