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Recensione : Kevlar Bikini – Hi – Fi Or Die

I Kevlar Bikini ci portano a spasso attraverso decenni di rock'n'roll, in compagnia di un album divertente ed originale.

Ecco che a farci sbattere le teste e spaccarci le ossa in un pogo sfrenato, in qualche fumoso e ambiguo locale della loro Zagabria, irrompono sul mercato i folli Kevlar Bikini con il loro secondo lavoro, rigorosamente stampato in vinile e distribuito dalla Overdub Recordings tramite WormHoleDeath.

Dissacrante e divertentissimo, Hi-Fi Or Die prosegue la strada tracciata dal primo “Explodisiac”, uscito nel 2012, aggiustando leggermente il tiro e rendendo la musica del combo meno irruenta, più melodica ma altrettanto dirompente.
Una coppia d’eccezione alla produzione e al mixaggio (due icone del metal scandinavo come Tomas Skogsberg e Pelle Henricsson presso i famosi Sunlight Studios) contribuisce, assieme all’originalissima musica composta dal gruppo croato, a fare di Hi-Fi Or Die una bomba sonora, in cui più generi si alleano, e sotto la bandiera del punk rock, stravolgono letteralmente ogni convinzione e barriera consegnandoci una realtà che nel genere non ha eguali.
I Kevlar Bikini ricordano mille band e nessuna, apparendo ora strettamente punk, ora vicini al rock’n’roll delle band scandinave (Hellacopters su tutte), ora lasciandoci stupefatti da iniezioni di garage rock alla Miracle Workers o spaccandoci definitivamente i timpani con una valanga di watt dall’asprezza e lentezza presa in prestito dalla musica del destino.
La miccia per far deflagrare questo ordigno rock’n’roll viene innescata da due spettacolari canzoni (Wow? e Hoax Revolution) e meglio non si potrebbe iniziare, dando il via alle danze con una verve ottantiana d’antologia, pura dinamite che danneggia e distrugge, ma non finisce qui, ed infatti il songwriting del gruppo ci porta alla più moderna e metallica Human Spittoon.
Si sale sulla macchina del tempo e si fa un giro sul finire degli anni sessanta con Summer Of Hate, poi con un passo neanche troppo lungo si va a Detroit nella metà degli settanta con Hit-It-Right-Or-Go Home.
L’album continua a stupire e a regalare straordinarie divagazioni sulla nostra musica preferita, il bello è che, tra tutti questi sali e scendi, la band tiene in pugno l’ascoltatore, non dando l’impressione di troppa carne al fuoco, ma saldando una ad una i brani in un concentrato di rock’n’roll esplosivo.
Twisting By The Cesspool, Anti Rock e la conclusiva Doom Mood concludono mezzora di viaggio attraverso decenni di rock’n’roll, divertentissimo ed originale, che volete di più?

Tracklist:
1.Wow?!
2. Hoax Revolution
3. Human Spittoon
4. Summer of Hate
5. Hit-It-Right-Or-Go-Home
6. Climax
7. Twisting By The Cesspool
8. Death To All Is Anti-Rock
9. Anti-Rock
10. Doom Mood

Line-up:
Auker – Vocals
Arlavi – Bass
Berta – Guitar
Kicho – Drums

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