Questo film che ebbe l’ardire di trasportare il mitico conte Dracula dal passato ai giorni nostri (loro a dire il vero dato che si parla di 43 anni fa) fu alla data della sua uscita un inaspettato flop al botteghino.
Francamente non ne comprendo il motivo poiché la pellicola è (in)sanamente horror, ricca di scene psychedeliche e fantasticamente calata nell’atmosfera seventies di una Londra ancora magnifica.
Forse fu prematuro per i gusti degli spettatori proiettare il vampiro dalle sue amate brume transilvaniche ad una ambientazione urbana, ma vi giuro che con l’ottica odierna l’esperimento risulta pienamente riuscito.
A me francamente basterebbe la scena iniziale per proiettare di diritto questo film della Hammer nella cerchia dei miei preferiti, essa si svolge infatti in un appartamento dove una festa organizzata come un tranquillo pomeriggio in compagnia è rovinata da un gruppo di giovinastri che con l’ausilio di alcool e droghe decide di molestare i padroni di casa.
Il tutto è completato da un gruppo di capelloni che suona del buon rock’n’roll, gli Stoneground, e da fanciulle discinte che danzano, si può desiderare qualcosa di meglio? Ma veniamo alla narrazione dove un parte dei giovani presenti alla festa si ritrova seduta ad un tavolo di un bar, sono in cerca di emozioni forti, al che uno di loro, Johnny Alucard (Christopher Neame), propone loro una messa nera in una chiesa sconsacrata.
Fra questi ragazzi è presente anche la nipote di uno studioso dell’ignoto Jessica Van Helsing (Stephanie Beacham).
Nessuno sa che Johnny possiede un anello appartenuto a Dracula ed una capsula con le sue ceneri.
Per Jessica il primo spavento è quello che deve provare appena entrata nella chiesa dove scorge la tomba di un suo antenato.
Ma è nulla in confronto al battesimo del fuoco che risveglia il conte (Christopher Lee) il quale fa subito la sua prima vittima Laura (Caroline Munro), la Van Helsing ed il fidanzato Bob (Philip Miller) nel frattempo scappano comprensibilmente spaventati.
La scena si sposta su un gruppo di bambini che stanno giocando a pallone, la palla va a finire oltre ad una staccionata e loro ritrovano per caso il cadavere della giovane.
La polizia riesce a capire chi ha partecipato alla messa nera e si reca a casa di Jessica dove trova il nonno (Peter Cushing), messo al corrente dei fatti l’anziano studioso capisce subito il pericolo incombente e racconta all’ispettore (Michael Coles) la lotta intrapresa dal di lui nonno contro Dracula, ovviamente il poliziotto si mostra piuttosto scettico.
Nel frattempo la ragazza fa ritorno a casa dove confessa di essere stata presente alla messa nera ma di non sapere nulla dell’amica scomparsa.
I tutori dell’ordine cercano allora Johnny ma lui ha già fatto un’altra vittima, Gaynor (Marsha Hunt), e si è anch’egli tramutato in un vampiro; al servizio totale di Dracula gli viene ordinato di portare Jessica al cospetto del conte così che quest’ultimo si possa vendicare dei torti subiti dal suo antenato.
Il nonno della giovane si reca intanto al commissariato dove prova a convincere l’ispettore dell’esistenza di Dracula, ovviamente il poliziotto è notevolmente perplesso ma gli concede una pur minima collaborazione.
Jessica è raggiunta dal fidanzato, lei si fida di lui e lo segue ma questo diventato anch’esso un vampiro la conduce da Johnny, qui viene catturata per poter essere consegnata nelle mani del conte.
Il vecchio Van Helsing, tornato a casa, scopre che la nipote è scomparsa, la cerca disperatamente finché la confessione di un’altra ragazza gli indica che è stata portata a casa di Johnny.
Giunto al cospetto di Dracula l’anziano ma tenace nonno ingaggia con lui una feroce lotta ma, mentre le sorti della pugna sembrano essere avverse, il sole sorge ed il vampiro si deve ritirare ma neppure in un momento di così grave difficoltà confessa dove si trovi Jessica.
Van Helsing si reca quindi alla chiesa sconsacrata e lì effettivamente vi trova la nipote ahimé però Dracula è arrivato prima di lui e si sta accingendo a mordere la giovane.
Il nonno però si avventa su di lui e lo acceca lanciandogli in faccia dell’acqua santa, la fine del vampiro sarà poi quella tradizionale nella quale il cuore viene trafitto da un paletto di frassino appuntito.
Attori di gran pregio e la solita sapienza della Hammer, casa cinematografica di sicuro affidamento, fanno di questo 1972: Dracula colpisce ancora un film ottimo sotto ogni punto di vista che ogni appassionato dell’horror più genuino dovrebbe per forza vedere.
Regia di Alan Gibson
con C.Lee,P.Cushing,S.Beacham,C.Neame,M.Coles Gran Bretagna,1972