Sono passati più di quindici anni da quando l’esordio omonimo della band californiana irrompeva sul mercato portando finalmente agli onori della cronaca quel sex, drugs & rock ‘n’roll che sembrava definitivamente perso, specialmente per le band provenienti dagli States.
Ma il bello doveva ancora venire e nel 2001 i Buckcherry licenziavano il loro capolavoro, quel “Time Bomb” che risultava un concentrato di pura nitroglicerina, esploso in quel di Los Angeles.
Ancora “15” del 2006 portava con sé quell’ attitudine fortemente influenzata dai gruppi rock aldilà dell’oceano, arrivato dopo la reunion che vedeva Josh Todd e Keith Nelson con tre quinti della band assolutamente nuova, dopo una miriade di casini e lo scioglimento avvenuto a fine del tour di “Time Bomb”.
Altri tre album fino a qui, con “Confessions” di un paio di anni fa che deludeva fans e addetti ai lavori e una popolarità altalenante, minata dagli eccessi dei musicisti e dalla volitività del leader, animale da palcoscenico, e ormai star a 360°.
Rock’N’Roll per il gruppo dovrebbe essere una dichiarazione di intenti, un ritorno al passato che non può prescindere dalla musica prodotta, sanguigna, selvaggia e coinvolgente.
“Time Bomb” viveva di un songwriting esagerato, la perfetta amalgama tra Guns’n’Roses e Aerosmith, incollato da un’attitudine non lontana dal punk rock e per questo ancora più animalesco, con neanche troppo velati richiami al porno ed alla vita al limite consumata nella California dei locali che ne fece un manifesto (magari tardivo) ma convincente del rock’n’roll style.
Il nuovo album ci prova, a volte ci riesce, altre meno, il gruppo il suo mestiere lo sa fare alla grande, ma spesso sembra che si siano dimenticati di levare il freno a mano ad un bolide che, se portato a pieno regime, sbaraglia la concorrenza e svernicia chiunque, gruppi storici e no.
Todd è ancora qui, la bestia non molla la presa, ed il disco vive del suo carisma immenso, perfetto nelle ballad dal sapore blues (Rain’s Falling) quanto nel rock che si specchia (forse troppo, in questo caso) nella band di Steven Tyler di cui lui è il legittimo erede.
Rock’N’Roll è un bel disco, la classe si sente e i brani da ascoltare e riascoltare sono molti (Sex Appeal, Tight Pants, rock’n’soul che vede l’uso dei fiati, e The Madness), risultando più diretto del suo predecessore, ma i primi tre lavori sono ancora distanti.
Rock’N Roll piacerà molto a chi dei Buckcherry conosce poco e farà storcere il naso ai vecchi fans, rimane un buon lavoro da parte di un gruppo che non è mai riuscito ad esprimere le sue enormi potenzialità dopo i primi due lavori.
Tracklist:
1.Bring It On Back
2.Tight Pants
3.A Wish To Carry On
4.The Feeling Never Dies
5.Cradle
6.The Madness
7.Wood
8.Rain’s Falling
9.Sex Appeal
10.Get With It
11.Cannonball (Bonus)
12.I’ve Done Everything For You (Bonus)
Line-up:
Xavier Muriel – Drums, Percussions
Stevie D. – Guitar, Back Vocal
Josh Todd – Vocals, Guitar, Keyboard
Keith Nelson . Guitar, Back Vocals
Kelly Lemieux – Bass