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Recensione : Winter Dust – Thresholds

Un ep da ascoltare tutto d'un fiato, più e più volte

A due anni da “Autumn Years” i veneti Winter Dust, formazione composta da quattro Marco (Vezzaro, Belloni, Macchini, Lezzerini) e un Fabio (Gallato), ritornano per la francese Voice Of The Unheard Records con i quattro brani di Thresholds. Il disco, orientato sempre su energici e travolgenti binari post rock, trova il suo equilibrio contrapponendo due brani cantati a due strumentali.

Lo schiudersi di chitarre di There, scaldando l’anima con pacate distorsioni, cresce e travolge, esplodendo con il suo cantato/gridato, mentre la bastonata emotiva di Acceptance, colpendo allo stomaco con forza, trascina via, accarezzando con il suo dolce cuore (in impennata nel finale).
L’andamento più pacato di Let The Morning In, invece, maggiormente incentrato sulle note di pianoforte, si pianta nel petto con il suo ritornello strumentale fatto di chitarra e archi (che poi tecnicamente non è un ritornello, visto che non ritorna), lasciando il compito di chiudere all’avvolgere sonico fatto di crescite, discese e ottime melodie, di Elsewhere.

Il nuovo capitolo dei Winter Dust conferma in pieno i voti positivi che già avevano raccolto due anni fa. Il loro sound, personale e ben definito, trascina e conquista grazie alle ottime melodie e alla grande forza d’impatto. Un ep da ascoltare tutto d’un fiato, più e più volte.

Tracklist:
1. There
2. Acceptance
3. Let The Morning In
4. Elsewhere

Line-up:
Marco Vezzaro
Marco Belloni
Marco Macchini
Marco Lezzerini
Fabio Gallato

WINTER DUST – Facebook

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