Dopo aver recensito il debutto dal titolo “Upon the rivers of the night” per Buil2Kill Records, abbiamo avuto l’occasione di fare due chiacchere con Massimiliano Elia, che con i suoi compagni di avventura Giuseppe Tatangelo, Vincenzo Infusino e Marco Spagnulo ha dato vita ad un progetto musicale di alta qualità incentrato sul doom metal e sull’heavy metal.
Ciao, grazie mille per la disponibilità, come nascono gli Algos ?
Algos e’ una band nata dall’idea di realizzare al meglio possibile un progetto composto da musicisti già attivi e impegnati in altre band e di creare musica mai proposta dalle band di appetenza. Legati dall’amore per il doom metal più epico di chiara matrice anni 80 senza nessuna limitazione stilistica e con una grande passione per il metal classico senza compromessi.
Il gruppo nasce in un momento molto difficile, potete descriverci come avete passato la pandemia e come ne siete usciti come musicisti ?
Tutti noi abbiamo subito uno stop forzato dalle attività live delle rispettive bands,per cui e’ stato ovviamente più semplice dedicare anche del tempo alla scrittura di questi brani. L’impegno per la musica e’ un ‘esigenza per noi e anche l’urgenza di vedere realizzati i nostri progetti e’ una spinta inesauribile che in questo caso ha visto la realizzazione di “Upon the rivers of night” prendere il sopravvento. Tutti siamo uscita con una fame di musica enorme!
Vi riferite più ad un pubblico maturo o sperate di riuscire ad interessare anche dei giovani ?
E’ sempre complicato sapere riconosce ed etichettare la propria audience. Io credo che chi ama la buona musica non sia per forza bloccato da mode generazionali per cui immagino che soprattutto chi ha vissuto già l’epoca d’oro del metal classico potrà essere coinvolto dalla nostra musica e spero che i più giovani non si limitino a un ascolto superficiale ma possano apprezzare anch’essi “Upon the rivers of night”.
Nell’epoca dello streaming quale può essere il modo di farsi conoscere per un gruppo come gli Algos ?
Lo streaming e’ uno strumento potente e contemporaneo per cui anche noi ci puntiamo molto. Restiamo comunque dell’idea che possedere la copia fisica di un disco e’ un’esperienza più pregnante, non solo la musica ma anche l’artwork e i testi sono parte dell’arte.
Nei vostri testi ci sono visioni molto ispirate, come vengono scritti ?
I temi sono fantastici e riguardano mitologia, visioni apocalittiche e The Fall e’ un brano ispirato al racconto gotico di E.A. Poe “La caduta di casa Usher”. Ho inizialmente scritto una prima versione del testo di ogni canzone e poi Marco Spagnuolo, cantante della band, ha messo a posto ogni verso per come metricamente andava fatto.
Progetti futuri ?
Al momento il primo obiettivo e’ fare in modo che la nostra musica venga diffusa al meglio. Non abbiamo la possibilità nostro malgrado di fare in modo di suonare live, per gli impegni ripresi con le bands di appartenenza, ma non e’ escluso in futuro.
Grazie mille agli Algos e a Trevor di Nadir Promotion.