iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Intervista Algos

In questa intervista, Massimiliano Elia, uno dei fondatori della band, ci parla della nascita degli Algos, del loro approccio alla musica e dei loro progetti futuri.

Dopo aver recensito il debutto dal titolo “Upon the rivers of the night” per Buil2Kill Records, abbiamo avuto l’occasione di fare due chiacchere con Massimiliano Elia, che con i suoi compagni di avventura Giuseppe Tatangelo, Vincenzo Infusino e Marco Spagnulo ha dato vita ad un progetto musicale di alta qualità incentrato sul doom metal e sull’heavy metal.

Ciao, grazie mille per la disponibilità, come nascono gli Algos ? 

Algos e’ una band nata dall’idea di realizzare al meglio possibile un progetto composto da musicisti già attivi e impegnati in altre band e di creare musica mai proposta dalle band di appetenza. Legati dall’amore per il doom metal più epico di chiara matrice anni 80 senza nessuna limitazione stilistica e con una grande passione per il metal classico senza compromessi.

 Il gruppo nasce in un momento molto difficile, potete descriverci come avete passato la pandemia e come ne siete usciti come musicisti ? 

Tutti noi abbiamo subito uno stop forzato dalle attività live delle rispettive bands,per cui e’ stato ovviamente più semplice dedicare anche del tempo alla scrittura di questi brani. L’impegno per la musica e’ un ‘esigenza per noi e anche l’urgenza di vedere realizzati i nostri progetti e’ una spinta inesauribile che in questo caso ha visto la realizzazione di “Upon the rivers of night” prendere il sopravvento. Tutti siamo uscita con una fame di musica enorme!

Vi riferite più ad un pubblico maturo o sperate di riuscire ad interessare anche dei giovani ? 

E’ sempre complicato sapere riconosce ed etichettare la propria audience. Io credo che chi ama la buona musica non sia per forza bloccato da mode generazionali per cui immagino che soprattutto chi ha vissuto già l’epoca d’oro del metal classico potrà essere coinvolto dalla nostra musica e spero che i più giovani non si limitino a un ascolto superficiale ma possano apprezzare anch’essi “Upon the rivers of night”.

Nell’epoca dello streaming quale può essere il modo di farsi conoscere per un gruppo come gli Algos

Lo streaming e’ uno strumento potente e contemporaneo per cui anche noi ci puntiamo molto. Restiamo comunque dell’idea che possedere la copia fisica di un disco e’ un’esperienza più pregnante, non solo la musica ma anche l’artwork e i testi sono parte dell’arte.

Nei vostri testi ci sono visioni molto ispirate, come vengono scritti ?

I temi sono fantastici e riguardano mitologia, visioni apocalittiche e The Fall e’ un brano ispirato al racconto gotico di E.A. Poe “La caduta di casa Usher”. Ho inizialmente scritto una prima versione del testo di ogni canzone e poi Marco Spagnuolo, cantante della band, ha messo a posto ogni verso per come metricamente andava fatto.

Progetti futuri ?

Al momento il primo obiettivo e’ fare in modo che la nostra musica venga diffusa al meglio. Non abbiamo la possibilità nostro malgrado di fare in modo di suonare live, per gli impegni ripresi con le bands di appartenenza, ma non e’ escluso in futuro.

Grazie mille agli Algos e a Trevor di Nadir Promotion.

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

The Queen Is Dead Volume 129 – Reese, Zed & Dalia Nera, Deep Valley Blues.

Come capita sempre più spesso, non per nazionalismo ma perché in Italia nell’underground ci sono ottime cose, in questa puntata ci sono tre gruppi italiani : si parte con i vicentini Reese e il loro post hardcore misto ad emo, seguono i siciliani Zed & Dalia Nera che sono un gradito ritorno, e chiude l’heavy blues maledetto dei calabresi Deep Valley Blues.

Frontiere Sonore Radio Show #8

Monos, Klo’s quintet, REMY VERREAULT, Linda Silver, The Men, Roberto Colombo, Roger Robinson, Vagina Moster, Sly Asher & Les Vieux Mogos ecco gli ingredienti di questa ottava puntata

The Dictators – s/t

The Dictators: col loro proto-punk del debut album “Go girl crazy!” e dischi come “Manifest destiny” e “Bloodbrothers”, e capeggiati dal frontman Handsome Dick Manitoba, sono stati tra le band che, nella prima metà dei Seventies, hanno inaugurato (e anche chiuso, trent’anni più tardi)