Disforia è l’unione di due parole dall’antico greco e significano mal sopportare, ed è di solito accompagnata da un’alterazione dell’umore in senso depressivo, accompagnata da irritabilità e nervosismo.
Tutto ciò lo si può ritrovare alla perfezione dei Disforia e nel loro ultimo lavoro intitolato “Il nulla che avanza” prodotto da Z.A.S AUTROPRODUZIONI (ITALY), DEVIANCE RECORDS (FRANCE), MEAT-GRINDER RECORDS (ITALY), TIFIAMO RIVOLTA (ITALY), WRONG DISK RECORDS (ITALY) e NKTN REHORZ (ITALY). Il disco del gruppo aquilano è quanto di meglio si possa trovare nel crust hardcore con qualche incrostazione grind, il tutto cantato in italiano.
I Disforia partono dalla tradizione del crust per sviluppare una formula tutta loro, valida e che in sette pezzi in meno di venti minuti descrive benissimo la nostra vita e come va il mondo. In mezzo a queste macerie che chiamiamo progresso i Disforia continuano a vagare per la landa post atomica e cantano di quello che vedono e che sentono, e non sono belle cose, la speranza se ne è andata già da un pò.
L’incedere del disco è quello del crust più classico ed ortodosso, molto vicino all’hardcore e assai lontano dal metal, le parole si capiscono benissimo, la produzione possiede la giusta dose di pulizia e di sporcizia, le distorsioni picchiano ma ci si può gustare ogni strumento e non è poco. I Disforia possiedono i modi e i tempi giusti del crust di altissimo livello, hanno un messaggio potente e lo portano in giro con fierezza e con voglia di far male, musica contundente per vite sbagliate.
Il crust è un sottogenere molto underground, che riesce a rompere il codice sorgente della nostra vita e riesce a farti vedere le cose per quello che sono, quando il disastro è vicino e la gente balla, ma non è questo il disco da ballare.
Riff su riff, una ritmica senza tregua per un ottimo disco di crust in italiano, una goduria nell’apocalisse.
Disforia – Il nulla che avanza