Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Vermiglio di Maura Delpero

Vermiglio di Maura Delpero. Dedicato a chi non ricorda più cosa vuol dire vivere in tempi di guerra.

Vermiglio di Maura Delpero

Vermiglio di Maura Delpero

Titolo: Vermiglio

Regia: Maura Delpero

Produzione: Italia/Belgio/Francia

Anno: 2024

 

Durante l’ultimo anno della Seconda guerra mondiale, un disertore – un soldato siciliano – trova rifugio in Trentino, a Vermiglio, un paese montano a pochi chilometri dal confine austriaco, riportando in salvo, a casa, un commilitone ferito, caricandoselo sulle spalle per chilometri.

Vermiglio è il luogo originario del padre della regista.

 

Un film su:

 

  • la povertà e il lavoro duro, specie quello delle donne;
  • la diffidenza nei confronti di chi non è allineato al sistema;
  • l’orgoglio contadino;
  • il bisogno dell’uomo di affermare la propria potenza;
  • l’emancipazione;
  • la mortalità infantile;
  • la presa di coscienza.

 

Da vedere perché si tratta di un film sulla guerra dove la guerra, però, non si vede mai, nonostante se ne percepiscano gli effetti: la povertà, la lontananza da casa, la morte, la paura, il cambiamento in chi è tornato.

I bambini e soprattutto le donne relegate ai margini della vita pubblica – costrette a subire tradizioni sociali e religiose, leggi scritte e non scritte – trovano sfogo nel confidarsi la sera bisbigliando nei lettoni comuni, confrontandosi con domande e risposte, scambi di segreti e costruendo quella che per loro è la vera lettura della giornata e della vita.

Interessante il finale dove ci viene presentata una sorta di ribaltamento dei ruoli tradizionali per cui le donne iniziano una ribellione: chi fumando, chi decidendo di andare a lavorare in città abbandonando il figlio, chi mettendo in discussione il comportamento del marito.

 

Dedicato a chi non ricorda più cosa vuol dire vivere in tempi di guerra.

 

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini

Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini

Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini: in un periodo ricco di lotte politiche e di rivoluzioni sociali, padre e figlia condividono la passione per il cinema, nonostante le diverse scelte di vita e i modi di stare al mondo.

Trap Regia: M. Night Shyamalan

Trap

Trap: da vedere perché questo film ci porta a una riflessione molto interessante sulla “schizofrenia” delle persone

Holy shoes di Luigi Di Capua

Holy shoes di Luigi Di Capua

Holy shoes: pone una domanda interessante che ben si colloca in questa nostra Società dei consumi: cosa cerchiamo di ottenere attraverso gli oggetti? 

Kissing Gorbaciov

Kissing Gorbaciov

Kissing Gorbaciov: dedicato a chi ha assistito ai concerti dei CCCP – Fedeli alla Linea e ha vissuto “un’emozione sempre più indefinibile”.