Un album oltre l’universo per due tra le realtà più immateriali della musica.
I Nadja, drone e ambient unici al mondo, incontrano i due Uochi Toki, che di sperimentazione ne hanno sempre fatta, e concepiscono insieme un disco spaziale, in tutti sensi.
Sia perché parla dello spazio, sia perché ha un significato e una musica che occupano spazi diversi, mutanti e mutevoli.
Sono tante le lingue usate in questo disco, che vengono fuse e masticate insieme tanto che gli Uochi Toki parlano come l’abate folle e deforme de “Il nome della rosa”, anche perché la lingua dei pazzi è quella più vicina al cuore degli uomini.
Ascoltando questo capolavoro si scappa davvero, sembra di essere su di una navicella alla deriva nello spazio, space wankers del quinto millennio.
L’unione fra Nadja e Uochi Toki sembra davvero un atto naturale e spontaneo, un parto voluto dagli spiriti musicali.
Non ho mai sentito un disco che abbia senso come questo; qui si va alle colonne d’Ercole della musica e della sua semiotica, i segni si dilatano, smettono di essere tali per ricomporsi sotto un’altra matrice.
Le musiche dei Nadja sono incredibili come sempre, loro sono un duo immateriale e magnifico, hanno un fluido speciale.
Gli Uochi Toki sono, invece, un idra bicefale incredibile ed affascinante, e sono forse gli unici ad essere veramente innovativi in Italia. Anzi, non sono neanche innovativi sono proprio qualcosa d’altro, una novità musicale e non solo.
Un disco inaspettato che arriva e si mette ad osservare la nostra stramba vita.
Una delizia cyber Toki, stampata in 600 copie a mano…
Tracklist:
1. Pluton, Neptune, Uran
2. Saturn, Jupiter
3. Mars, Earth, Venus, Mercury
4. Sun
Line – up
Nadja:
Aidan Baker
Leah Bakeroff
Uochi Toki:
Napo
Rico