Leggere un libro sapendo che è la continuazione di un libro precedente non è facile, non è facile l’approccio. Il libro mi è piaciuto molto per la crudezza e per la violenza che esso contiene, a tratti ricorda il sanguinolento Pulp Fiction.
La polvere della provincia Americana la fa da padrone, l’ autore non spreca parole nel suo testo tutto è mirato all’ essenzialità del testo e all’ utilità della storia.
Brian Panowich è stato per anni un musicista itinerante prima di fermarsi in Georgia, dove vive tuttora e lavora come pompiere. Il suo romanzo d’esordio, Bull Mountain, pubblicato da NNE nel 2017, è stato finalista nella categoria Mystery/Thriller del Los Angeles Times Book Prize 2016 accanto ad autori del calibro di Don Winslow.
Cosi’ sappiamo chi è l’autore.
“A volte il mondo è così crudele da picchiarti quasi a morte. Ma non muori vai avanti ti riprendi. Però il recupero non è il risultato di una forza immaginaria , è solo il rifiuto testardo di soffrire ancora. Quello che non ti uccide ti rende insensibile, forse così il detto aveva più senso”
Cosa siamo disposti a perdonarci?
“Accumulava dolore e sensi di colpa come altri accumulavano giornali e riviste, finchè a un certo punto non diventavano parte del paesaggio quotidiano”
Quanto dolore riusciamo ad accomulare? e poi perchè accomulare?
Un gran bel libro, veramente… questo primavera cercatelo e compratelo (anche perchè la casa editrice ci piace molto).
Come leoni – ritorno a Bull Mountain
(Like Lions, 2018)
di Brian Panowich
NN Editore, 2018