Col ritorno in voga di certe sonorità “alternative” e “grunge”, pare che tante band abbiano smesso di fare le pippe ai propri strumenti e siano tornate a fare belle canzoni, finalmente. Nel caso di questi Daimon D. la cosa appare chiara da subito, in un misto che unisce grunge e alcune vaghe cose del brit pop, o comunque del rock un po’ più radiofonico e cantato con belle melodie memorizzabili sin dal primo ascolto.
Nonostante le molte sfaccettature intimiste e riflessive della loro musica, non si può non notare che quando le chitarre e la batteria pestano, e la voce con la sua ruvida malinconia avvolge, il tutto funziona perfettamente, in un susseguirsi di brani emozionanti e melodie vibranti, proprio come si ascoltava spesso un paio o più di decadi fa.
Come dicevo, emergono varie realtà in questo lavoro, ma io ci ho sento molto degli Smashing Pumpkins e dei Bush, uniti a qualche strano e forse strampalato mio deja-vu riguardante i The Verve, tutto unito, come accennavo, a una spiccata propensione della band a parti acustiche ed intime, dove sembrano riemergere alcuni unplugged d’annata.
E’ un lavoro in sostanza ben realizzato, ben pensato e che ha dei bei suoni, limpidi e potenti al punto giusto, e che non mancherà di fare breccia in tutti quegli ascoltatori che amano ancor ascoltare del buon rock non troppo stereotipato e sentito.
Avanti così, ragazzi!
Track List
01.In The Rain
02.Waiting For The End
03.Confusion
04.Dream
05.Empty Mirror
06.What I See