Giri di basso che disegnano mondi fondendosi con voci calde e un ritmo che coinvolge e non può lasciare indifferenti.
In sostanza è questo il nuovo albume degli Inhaler Collective una formazione nata da un’idea di Joe Atkinson, brillante musicista ma anche valente reclutatore che ha saputo raccogliere intorno a sé ottimi compagni di avventura. Funk, soul, accenni jazz e tanto ritmo, sono questi i segni particolari del progetto.
Il gruppo è diviso fra Liverpool e Londra ma possiede un respiro internazionale, e la cosa interessante è che si autoproduce e che è tutto nel pieno spirito do it yourself.
Le atmosfere disegnate in questo disco sono le più disparate si va da gemme funk soul a gioielli di musica nera come It’s Real Love, uno dei pezzi più belli del lavoro, una canzone che esce direttamente dagli anni settanta del secolo passato. Le capacità compositive del gruppo fanno sì che tutto sia al suo posto, non esistono forzature, tutto fluisce molto bene spinto dalla passione di un gruppo di musicisti che ha la ferma volontà di mettersi in gioco.
Non è facile produrre un disco come questo esclusivamente con le proprie forze, ma gli Inhaler Collective ci sono riusciti in pieno e hanno fatto qualcosa di straordinario, facendoci gustare un disco oggettivamente fuori dal tempo, sensazioni e carezze che non ci lasceranno tanto facilmente. L’attuale panorama funk soul moderno è abbastanza inflazionato, la media delle produzioni è alta e Hunger si inserisce perfettamente nel meglio che possiate ascoltare in questo campo.
Una delle difficoltà di questi dischi è quella di arrivare alle orecchie degli ascoltatori, ma chi apprezza questo genere è abituato a scavare nella rete per ascoltare cose di valore, e quando scoprirà gli Inhaler Collective sarà ampiamente ripagato dalla fatica.