Per registrare il loro primo disco, dopo due EP e parecchie date live, gli italo-canadesi A Classic Education, tra le realtà nostrane più chiaccherate e apprezzate anche a livello internazionale (soprattutto sul sito-riferimento Pitchfork), sono andati direttamente nella Grande Mela: più precisamente negli studi di Jarvis Taveniere che può vantare, oltre alle ben note Vivian Girls, anche il recente gruppo rivelazione Gaglians e gli affermati Real Estate.
All’interno della scaletta di “Call It Blazing” si ritrova, in una veste opportunamente rivisitata, quanto di meglio già sentito nell’EP più recente, “Hey There Stranger”, mettendo in evidenza una percepibile evoluzione nel sound del gruppo avvenuta nel passaggio da EP a LP. Viene abbandonata, almeno parzialmente, la già collaudata attitudine lo-fi, concentrandosi su sonorità più elaborate e tradizionalmente indie pop/rock.
Questo porta inevitabilmente alcune crepe nella struttura generale del disco che, tentando di armonizzare due sound diversi per fattura e concezione, restituisce una sensazione generale di poca stabilità e coerenza interna. Il ritardo notevole accumulato da questo esordio può avere una parte di responsabilità ma, passando oltre questo difetto, l’LP risulta comunque piacevole e coinvolgente, crescendo anzi ascolto dopo ascolto.
Si parte con l’incipit “Work It Out”, intro breve ma incisivo, le melodie sghembe di “Baby, It’s Fine” e quelle malinconiche di “Grave Bird”, fino ad arrivare alla vecchia conoscenza “Gone To Sea”, che guadagna ora molti più archi e un ritmo più sostenuto rispetto alle ‘versione EP’. Da qui in poi, le novità più interessanti: “Place A Bet On You” e “Billy’s Gang Dream”, affascinanti ‘variazioni sul tema’ degli stilemi del gruppo, virano su atmosfere vintage l’una e tropicali l’altra. Quindi un’ottima doppietta con “Forever Boy”, malinconica e dal finale tormentato, e “Can You Feel The Backwash”, dal ritornello appiccicoso, che mettono in ombra le atmosfere lente di “Spin Me Round”. In dirittura di arrivo, le melodie già note di “Terrible Day” e “I Lost Time”, ora a pieno titolo inseribili tra i ‘classici’ del gruppo, e dunque gli ultimi minuti di ascolto con la già citata “Night Owl”, traccia complessa ed eterogenea che si distacca dal resto della scaletta (e, forse non a caso, l’unica registrata a Philadelphia) ma che resta comunque tra le cose migliori del disco.
Visto in prospettiva, Call It Blazing non delude le molte aspettative createsi EP dopo EP negli ultimi anni e vale tutto il tempo aspettato. Che la si consideri o no una caratteristica fondamentale, il sound degli A Classic Education riesce a reggere il paragone con ben più acclamate band della scena indie internazionale e si innalza non di poco al di sopra della media nazionale.
01 Work It Out
02 Baby, It’s Fine
03 Grave Bird
04 Gone To Sea
05 Place A Bet On You
06 Billy’s Gang Dream
07 Spin Me Round
08 Forever Boy
09 Can You Fell The Backwash
10 Terrible Day
11 I Lost Time
12 Night Owl
Voto: 8 e mezzo