(HOMEOPATIC 2009) : ATTENZIONE : state per addentrarvi in un territorio sconosciuto, potreste avere effetti collaterali dovuti alla sconosciuta composizione dell’atmosfera del pianeta Acid Mothers Temple, per cui vi invitiamo alla massima prudenza. Ultimo lavoro della sconfinata discografia degli Acid Mothers Temple, collettivo nipponico capitanato e concepito dalla mente malata di Kawabata Makoto, un alieno tossico, buttato fuori dal suo pianeta che si è reincarnato in un giapponese e l’ha costretto a fare pazzie. Pazzie come questo disco, o come tanti altri, vi ripeto che la discografia è pressochè inifinita, e non potrete avere mai tutti i suoi deliri su supporto discografico. Cosa c’è in questo cd?
Tante cose, o poche cose a seconda della prospettiva nella quale ci si pone. Se ci si aspetta un’incredibile novità, o chissà quale concetto, non siete nel posto giusto. Se invece siete disposti a viaggiare per destinazioni sconosciute, superando la forma canzone e gli inutili schematismi musicali in vigore, benvenuti su questa navicella di pazzi e sognatori. Questa volta si parte dalla sacra Shangrila con “Astral projection from Shangrila”, una piéce di circa 19 minuti, nei quali la chitarra di Makoto spazia alla grande, per pio finire in un immancabile macello sonoro, anche perchè Shangrila se mai è esistita è sicuramente finita male. Sono 19 minuti da gestire, gli Acid Mothers Temple richiedono una totale aderenza alla loro musica, non bisogna ascoltare, bisgona sdraiarsi nella loro forse musica, o quello che è e cio che non è. La seconda ed ultima traccia “Interstella guru and zero” dura trentanove minuti, e qui lo spazio diventa profondo, tanto da far perdere totalmente le coordinate spazio – temporali, e non ci si rimembra la propria posizione. Quasi quaranta minuti di completo viaggio pschidelico, guidati da suoni non convenzionali, quasi ambient se dovessi dare una coordinata musicale, ma in fondo perchè non prendete questo cd, ve lo piazzate nel lettore, magari vi girate un cannone o qualche altra sostanza e poi cominciate il viaggio. Perchè vi dovrei spiegare la pazzia, la grandezza, o a a volte la bassezza degli Acid Mothers Temple? Dovete farvi voi un’idea di un gruppo tanto strano, addentratevi nello spazio profondo, e lasciate la vostra criticità per qualche altro ascolto, qui si viaggia ora lentamente, ora velocemente, E ricordatevi, attenti, questo è solo uno dei tanti mondi degli Acid Mothers Temple, divertitevi ad esplorare gli altri. Buen viaje, cojones.
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