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Recensione : Adfail – Is It A Game ?

"Is It A Game ?" si rivela un ascolto gradevole e nulla più e, riguardo agli Adfail, più che bocciati li definirei rimandati alla prossima prova su lunga distanza.

Adfail – Is It A Game ?

Al loro secondo album i russi Adfail non riescono ancora a spiccare quel balzo decisivo in grado di farli risaltare nell’affollata scena gothic-doom del loro paese e, a maggior ragione, in quella europea.

Is It A Game ? è un disco sicuramente gradevole ed impeccabile dal punto di vista formale, ma ciò che gli manca è lo spunto vincente, qualcosa in grado di restare impresso nella memoria anche dopo aver terminato l’ascolto.
In quasi un’ora di musica la band di Kaliningrad propone una sorta di “bignami” del genere, nel quale vengono chiamati a raccolta tutti i numi tutelari del genere, tra i quali Paradise Lost, Tiamat e Draconian, mantenendo un livello medio senza dubbio accettabile ma privo della necessaria personalità.
Quando si parla di personalità, attenzione, questa non deve essere confusa con l’originalità, nel senso che, per quanto mi riguarda, una band può anche rifarsi in maniera più o meno esplicita a diversi modelli, mantenendo però un proprio tratto distintivo in grado di catturare l’attenzione dell’ascoltatore: questo è ciò che manca essenzialmente agli Adfail, i quali ondeggiano tra una certa asprezza nei brani iniziali finendo progressivamente per alleggerire il sound, trovando infine, in un brano come Tear for My Little Cloud, il momento più brillante.
L’impressione è che il problema possa essere risolvibile, intanto condensando maggiormente la proposta a livello di minutaggio e provando a sfruttare al meglio gli spunti brillanti che, qua e là, emergono in brani come la title-track e la più riflessiva Shade, dove viene evidenziato un potenziale evocativo che resta per lo più inespresso, quasi sospeso in una sorta di limbo per buona parte del lavoro.
Is It A Game ?, alla fine, si rivela un ascolto gradevole e nulla più e, riguardo agli Adfail, più che bocciati li definirei rimandati alla prossima prova su lunga distanza.

Tracklist:
1. Skies Within
2. Is It a Game?
3. Another Moon
4. Shade
5. In the Hands of Death
6. When Light Turns Black
7. Falling
8. Rain
9. Dream of the Astronaut
10. Tear for My Little Cloud
11. Me and My Computer Heart
12. The End of Life

Line-up:
Melkor – Drums
Ignotus – Guitars, Vocals (Backing)
Irene – Keyboards, Vocals (Backing)
Thorshammer – Vocals, Guitars

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