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Recensione : Afterblood – Of Unsound Minds

Un lavoro riuscito e consigliato a chi predilige forme di thrash con lo sguardo rivolto al futuro piuttosto che al suo nobile passato

Ogni volta che una band si propone direttamente per ottenere una recensione, senza affidarsi a una label o ad un’agenzia di promozione, sarebbe più che lecito attendersi un prodotto non del tutto esente da pecche sia a livello compositivo sia, soprattutto, di registrazione.

Nonostante l’approccio dei greci Afterblood sia stato esattamente questo, il loro album d’esordio fuga immediatamente i suddetti timori mostrandoci al contrario una band dalle idee molto chiare riguardo al proprio futuro.
Non a caso, infatti, per produrre Of Unsound Minds la band ateniese si è avvalsa di un nome pesante della scena metal mondiale come quello di Waldemar Sorychta: il fatto che un simile personaggio, che non ha certo bisogno di presentazioni, decida di mettersi al servizio di una realtà pressoché sconosciuta significa senz’altro che gli Afterblood possiedono gli agganci giusti ma, anche e soprattutto, che la loro musica racchiude dei valori che la rende stimolante per i professionisti chiamati a fornire il loro contributo.
E, sempre a proposito di nomi “pesanti”, anche un’icona del thrash come Tom Angelripper si è mosso per prestare la sua voce ad uno dei brani in scaletta, mentre Markus Freiwald , suo compagno nei Sodom, ha suonato le parti di batteria dell’intero album.
Il combo ellenico, quindi, propone un thrash che, per una volta, non si rifà smaccatamente alla tradizione del genere provando invece a caratterizzarlo con massicce dosi di groove rifuggendo le tentazioni melodiche del metalcore più dozzinale.
Altro elemento distintivo per gli Afterblood è l’utilizzo del growl femminile, ad opera della brava Hel Pyre, che in qualche modo induce istintivi accostamenti a band che ricorrono a soluzioni simili come i The Way Of Purity ed ovviamente gli Arch Enemy; e se è naturale in questo caso dover fare i conti con Angela Gossow, non per questo il sound finisce necessariamente per adeguarsi a quello della sua band, visto che qui la componente death melodica appare in misura ridotta a favore di un thrash dall’impatto deciso quanto moderno.
Al contrario, la presenza di un musicista importante come Sorychta dietro la consolle, probabilmente in maniera inconscia fa affiorare in Of Unsound Minds passaggi in grado richiamare quelli del suo progetto più riuscito, quei Grip Inc. che nel decennio a cavallo del nuovo secolo infiammarono la scena con quattro lavori di indiscutibile valore.
Nel complesso, l’album si snoda impeccabilmente per la sua intera durata anche se, tutto sommato, nella prima parte affiora quella minima componente melodica che consente una maggiore fruibilità delle tracce, mentre nella seconda, a partire da Calling the Dead, il suono tende ad divenire leggermente più ripetitivo pur senza perdere il suo notevole impatto.
Tra i brani più riusciti vanno quindi citati l’opener Take, la successiva Before Time Runs Out e, in particolare, Mission of Aggression con la presenza dell’illustre ospite Tom Angelripper che, duettando con Hel, fornisce un’impronta sicuramente più tradizionale al thrash proposto dalla band ellenica; interessante anche il maligno intermezzo Play Dead e tutto sommato Beyond è un altro brano che si lascia ricordare con piacere grazie al diretto contributo di Sorychta alla chitarra.
Il disco viene chiuso dalla cover di Phobia dei Kreator, aconferma di quanto la band ateniese abbia tratto insegnamento dalla scuola thrash tedesca, anche se gli Afterblood possiedono quelle caratteristiche di modernità che vanno in controtendenza rispetto a quanto si ascolta in questi tempi, che vedono un prepotente ritorno invece delle sonorità old school: un dato sicuramente positivo per i ragazzi greci che, a mio avviso, apre loro sbocchi piuttosto interessanti, il tutto unito anche ad un’immagine piuttosto curata.
Come accennato all’inizio, non deve trarre in inganno il fatto che Of Unsound Minds sia un’autoproduzione: questo è qualcosa di ben diverso rispetto al classico tentativo di farsi notare per riscuotere l’interesse di qualche label minore mentre appare, piuttosto, come un assaggio gustoso da proporre ai marchi più prestigiosi del settore.
Un lavoro riuscito e consigliato a chi predilige forme di thrash con lo sguardo rivolto al futuro piuttosto che al suo nobile passato: nonostante le premesse ed il supporting cast non va dimenticato comunque che gli Afterblood sono al passo d’esordio su lunga distanza e ciò non può che condizionare favorevolmente il giudizio finale.

Tracklist:
1. Take
2. Before Time Runs Out
3. Mission of Aggression
4. Thoughts of Black
5. Play Dead
6. Beyond
7. Calling the Dead (Séance)
8. Helheim
9. The More I Lie
10. Psychonic
11. Goodnight
12. Phobia

Line-up:
Dasno – Bass
Cyan – Guitars, Compositions
Hel Pyre – Vocals, Lyrics
Markus Freiwald – Drums

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