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Recensione : Angels Of Babylon – Thundergod

Thundergod è un disco che va ascoltato con la consapevolezza di trovarsi di fronte a un prodotto che è lontano anni luce da certa musica plastificata e prefabbricata che ci viene troppo spesso propinata

Inevitabilmente le band che ruotano attorno a musicisti noti per aver fatto parte in passato di formazioni di grido vengono viste inizialmente con un certo sospetto, considerando che il rischio di ritrovarsi di fronte ad una copia sbiadita degli originali è sempre piuttosto forte.

Nel trovarsi di fronte a un disco degli Angels Of Babylon, combo capitanato dal drummer Kenny Earl, meglio conosciuto come “Rhino”, sarebbe stato quindi lecito attendersi sonorità affini a quelle dei Manowar, la storica band della quale il nostro fece parte all’inizio degli anni ’90.
In realtà, questo Thundergod è un lavoro che mette in mostra una certa versatilità stilistica pur restando sempre ben ancorato all’interno di un heavy metal alquanto classico, nel quale brani dai tratti più melodici si alternano alle tipiche cavalcate power e ad episodi caratterizzati dalle immancabili atmosfere epiche.
Il pregio del disco sta comunque nel suo songwriting lineare e compatto allo stesso tempo, il che ne consente un ascolto piuttosto fluido e senza particolari appesantimenti; soprattutto, però, è proprio quando Rhino e soci scelgono di esplorare il versante più melodico ed evocativo del proprio sound che vengono fuori le cose migliori: Sondrio (dedicata dal musicista americano alla città capoluogo della Valtellina alla quale è particolarmente legato), con linee tastieristiche che punteggiano un brano dalle sfumature prossime ai Savatage, cosa che avviene anche in White Star Line e nella ballad Turning To Stone, magari non impeccabile dal punto di vista vocale, ma ugualmente interpretata da Rhino in maniera davvero intensa.
Il resto di Thundergod si snoda in maniera comunque soddisfacente, come nella potente title-track (dedicata allo scomparso Scott Columbus), e nelle trascinanti (e “manowariane” perlomeno a livello di titoli) True Brothers e King of All Kings; il tratto comune del lavoro è comunque il suo essere semplice e diretto per mirare diritto al cuore dell’ascoltatore, senza ulteriori mediazioni.
L’errore più grosso sarebbe quello di considerare gli Angels Of Babylon nient’altro che il nostalgico progetto di un musicista che ha già vissuto i momenti migliori della propria carriera; niente di più sbagliato: Kenny Earl è uno di quegli artisti che meritano, a prescindere, il rispetto e il supporto di tutti per una passione ed una perseveranza difficilmente riscontrabile in molti dei sui più giovani colleghi.
Thundergod è un disco che va ascoltato con la consapevolezza di trovarsi di fronte a un prodotto che è lontano anni luce da certa musica plastificata e prefabbricata che ci viene troppo spesso propinata: metal “true” suonato da persone “vere”, potrà anche sembrare un’affermazione retorica ma, almeno in questo caso, è la sacrosanta verità.

Tracklist :
1. Thundergod
2. Sondrio
3. Queen Warrior
4. What Have You Become
5. White Star Line
6. The Enemy
7. True Brothers
8. Redemption
9. King of All Kings
10. Turning to Stone
11. Bullet

Line-up :
Kenny “Rhino” Earl – Drums/Vocals
Alex Stephens – Electric Guitar
Jesse Ringo – Bass

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