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Recensione : Antimatter – Fear Of A Unique Identity

“Fear Of A Unique Identity” è l"ennesima perla di una discografia che davvero non teme confronti, in grado di mettere d'accordo appassionati dai gusti musicali più disparati.

Cosa si può dire di una band come gli Antimatter senza correre il rischio di sembrare ripetitivi? Del resto ci troviamo di fronte a una realtà che, dalla sua apparizione sulle scene, non ha mai sbagliato un colpo producendo una serie di lavori dalla qualità media elevatissima alla quale non fa eccezione questo Fear Of A Unique Identity, che evidenzia una volta di più le doti di un musicista straordinario come Mick Moss.

Come molti sapranno la storia degli Antimatter è sempre stata legata a doppio filo con quella degli Anathema, prima per la presenza come membro fondatore di Duncan Patterson (oggi alle prese con gli Alternative 4) poi, dopo la fuoriuscita di quest’ultimo, per la collaborazione con Danny Cavanagh e anche oggi, pur essendo ormai da diversi anni diventata una creatura di esclusiva competenza di Mick, la band resta in qualche modo collegata al mondo del metal, sicuramente non per le sonorità espresse, quanto per l’apprezzamento che continua a ricevere in tale ambito da parte degli ascoltatori dotati di mentalità più aperta. Per questa sua ultima uscita il musicista britannico si è avvalso della collaborazione di nuovi compagni d’avventura, a partire dall’emergente Vic Anselmo alla voce femminile, per arrivare al batterista Colin Fromont e al violinista David Hall.
Fear Of A Unique Identity è un disco che rifugge la banalità fin dagli argomenti trattati nei testi (che, come si può intuire dal titolo, si riferiscono alla progressiva spersonalizzazione morale e spirituale dell’individuo) mentre musicalmente, anche se è trascorso un lustro dalla sua pubblicazione, è la naturale continuazione di “Leaving Eden”, con la sua proposizione di sonorità evocative ed avvolgenti, sempre intrise di quel retrogusto malinconico, ma forse più immediate di quanto fatto in passato. La tristezza di fondo che aleggia nei brani non evoca certo gli scenari disperati delle forme più estreme del doom, ma è in grado di indurre nell’ascoltatore emozioni del tutto analoghe, grazie alla sensibilità poetica di Moss.
Gemme come Paranova, Monochrome, la title-track e Here Come The Men ci conducono in un mondo grigio e dalle luci soffuse, presi per mano dalla voce unica di Mick, mentre Uniformed and Black è il brano più movimentato del lotto e non a caso è stato scelto come singolo, peraltro accompagnato da un video ricco di riferimenti al tema conduttore dell’album. Resta solo da aggiungere che Fear Of A Unique Identity è l”ennesima perla di una discografia che davvero non teme confronti, in grado di mettere d’accordo appassionati dai gusti musicali più disparati.

Tracklist :
01. Paranova
02. Monochrome
03. Fear Of A Unique Identity
04. Firewalking
05. Here Come The Men
06. Uniformed & Black
07. Wide Awake In The Concrete Asylum
08. The Parade
09. A Place In The Sun

Line-up :
Mick Moss – Vocals, Bass, Guitars, Keyboards, Programming

Guests:
Vic Anselmo – Female Vocals
David Hall – Violin
Colin Fromont – Drums

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