Romanzo d’esordio per questo giovane scrittore ligure, Antonio Matteo Ghione classe 1982, che si butta subito su strade poco battute. Ghione scrive un romanzo complesso e alchemico, matematico ed esoterico.
Dimenticate l’abusata forma del romanzo, qui abbiamo un’azione che definirei più vicina ai canoni burroghsiani, ma non è certamente fantascienza. Si potrebbe battezzarlo come un romanzo sull’uomo, sulla vita dell’uomo e sui rapporti che egli ha con il cosmo che lo circonda, e con altre entità che lo sovrastano.
L’uomo si è perso millenni orsono, smarrendo quella condizione di vita felice che aveva in origine, poiché si è abbandonato al materialismo e alla cupidigia. Dio ha mollato come ha ipotizzato Garth Ennis in “ The preacher”, o si è semplicemnte arreso all’uomo come in questo libro ? Per poterlo capire dobbiamo seguire il viaggio di J., il protagonista del romanzo, che altro non è che il medium per un lungo viaggio che svalica tra le varie religioni, per cercare ciò che si è perso, ovvero la congiunzione con l ‘Uno, sia essa la donna da noi amata, Dio, o il Logos primordiale. Nei vangeli gnostici e non, nel Corano, nella Torah e nella Kabbalah, come negli scritti sacri orientali vi è un filo rosso che collega tutto e tutti : la ricerca della condizione di armonia originaria dell’uomo. La vita non è altro che una ricerca, un continuo scavare all’interno di forme, miraggi, dolore e finitezza.
La luce non può che venire da dentro, ma si deve seguire una via, e quella via la possiamo trovare soltanto esotericamente, ovvero apprendendo la via che non si fà vedere, per poi raggiungere la Gnosi, ovvero la conoscenza, che non è certo quella scientifica, o quella tecnica, anche se esse possono esssere aspetti importanti. J. Stermina, mutila ed uccide, perchè è lui per primo a sanguinare dentro, soffrendo di quella ferita che tutti noi portiamo dentro, che è la nostra stessa origine. Satana è un angelo ribelle che è stato punito da Dio, mentre l’uomo sceglie volontariamente la sua condanna. Non ci sarà salvezza finchè a dominare saranno cupidigia e rancore, odio e guerra, ma terribile pure è la via della conoscenza.
Un romanzo forte, decisamente fuori dagli schemi, che propone, a volte inconsciamente, verità e percorsi dimenticati nei millenni. In queste pagine c’è qualcosa fuori dal comune, ma che è contemporaneamente dentro di noi. “ Infinitamente “ è una preghiera contro l’attuale condizione umana, ma anche un grido disperato contro la perdità di umanità, e non c’è molto da dire, solo ascoltare le grida e mettersi in cammino.
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