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Recensione : Apell – Beyond Beaven Street

Apell - Beyond Beaven Street: Poliedrico musicista australiano dedito ad un elettronica a 360 gradi, molta carne sul fuoco ma a volte un po’ di confus...

Poliedrico musicista australiano dedito ad un elettronica a 360 gradi, molta carne sul fuoco ma a volte un po’ di confusione nella realizzazione delle stesse. Pensate che abbiamo ricevuto insieme al suo cd (artwork interamente in arancione) una cioccolata arancione, allo scopo di addolcire l’ascoltatore intento all’ascolto della sua musica.Ma passiamo ai fatti : il cd si apre con un pezzo dal buon ritmo e con divagazioni nu-jazz di bella maniera. Già alla seconda traccia c’è una deviazione sostanziale e spunta un Trent Reznor intento a produrre musica per videogiochi ( e infatti mr. Reznor lo ha fatto per Quake2…che nostalgia…). Alla terza canzone vi è un rallentamento dei ritmi, un chill out mai banale però, e di questi tempi trovare un chill out non banale è veramente ardua impresa.Dopo qualche episodio interlocutorio la sesta traccia mi dà una grande gioia : la drum and bass!!! E devo dire che Apell la fa davvero bene. Da qui in poi il cd regala episodi sempre diversi tra loro, come ” “ con ritmo in levare all’inizio e poi divagazioni rumorose, o come “ “ un flamenco suonato nei peggiori pub di Edinburgo.Apell è sicuramente un artista originale, con molte idee e molti ritmi in testa, e come tanti che hanno svariate idee da proporre a volte rimane prigioniero della confusione, abozzando molto senza concludere granchè. Comunque un cd da sentire, molto coraggioso e molto ben prodotto, una cosa veramente indipendente.

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