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Recensione : Apolokia – Kathaarian Vortex

Cosa si può dire di un disco che, immagino volutamente, è stato registrato in maniera tale da rendere pressoché inintelligibile la musica in esso contenuta?

Cosa si può dire di un disco che, immagino volutamente, è stato registrato in maniera tale da rendere pressoché inintelligibile la musica in esso contenuta?

Del resto, periodicamente si manifesta sempre qualcuno che, soprattutto in ambito black metal, cerca di accaparrarsi lo scettro della band più sprezzante, più misantropica, più nichilista, più anti-tutto … e questa volta è il turno degli Apolokia, duo nostrano che a livello underground gode anche di una certa popolarità.
Se l’obiettivo era quello di portare alle estreme conseguenze l’odio e l’intento di non comunicare con gli altri inutili esseri che popolano il pianeta, si può dire che la missione sia stata compiuta alla grande.
Ci sarebbe solo il trascurabile particolare che qui si dovrebbe parlare di musica, forma d’arte che, molto banalmente, andrebbe pure ascoltata; impresa, questa, resa pressoché impossibile visto che Kathaarian Vortex si presenta come se i suoni provenissero da una gracchiante radiolina degli anni’ 80 con grossi problemi di sintonizzazione.
Di per sé tutto ciò sarebbe sufficiente non per stroncare ma, semplicemente, per ignorare un’opera del genere, se si avesse a che fare con il demo autoprodotto di una band esordiente e incapace di maneggiare gli strumenti; il fatto è che in questo caso, invece, con una produzione non dico buona, ma appena normale, ci troveremmo di fronte ad una pregevole quanto affascinante prova di black metal primordiale suonata da musicisti dalle capacità tutt’altro che trascurabili.
Infatti, ciò che si riesce a percepire al netto del ronzio delle chitarre e dello sfrigolio dei piatti , avrebbe tutti i crismi per essere gradito da chi apprezza questo genere nelle sue vesti più integraliste, però la scelta degli Apolokia è andata decisamente in una direzione diversa, in evidente spregio verso ogni infinitesimale parvenza di ascoltabilità.
D’altronde se, come immagino, i due musicisti continueranno a portare avanti, con la coerenza che va loro riconosciuta, l’ostentato atteggiamento di totale distacco e indifferenza verso l’umanità intera, allora non potrà fregare loro di meno dei riscontri negativi che riceverà il lavoro.
Per quanto mi riguarda, invece, Kathaarian Vortex resta solo un’occasione sprecata.

Tracklist :
1. Consolamentum
2. Post Kristus Daemonolatry
3. In Figuram Baphometis
4. Order of the Nine
5. Malignant Asphyxiation
6. Kathaarian Vortex
7. Signum Satani
8. Coil of Nihilism
9. Pure Imperial Darkness MMXII

Line-up :
Blackfrost -Programming and Synth
Verminaard – Vocals, Guitar, Bass

APOLOKIA – pagina Facebook

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