iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Apostolum – Winds Of Disillusion

Un lavoro che merita un ascolto da parte di chi apprezza il black doom più essenziale.

I cremonesi Apostolum arrivano all’esordio su lunga distanza dopo i primi passi mossi attorno alla metà del decennio scorso che mostrano come ultima loro testimonianza musicale l’ep “Anedonia” del 2006.

Winds Of Disillusion è il classico disco che si dipana tra spunti notevoli e momenti meno convincenti, rivelandosi alla fine sia una buona base di partenza sulla quale lavorare, sia un’occasione persa, a seconda del punto di vista con il quale lo si vuole approcciare.
Il sound, che attinge a piene mani dai Katatonia di “Brave Murder Day”, è tutto sommato intrigante, per quanto derivativo, proprio perché il modello stilistico non è certamente tra i più trendy di quest’epoca, e l’impatto di brani dalle intuizioni tutt’altro che banali come Unworthiness and Decay e Higher Planes of Existence viene affievolito da momenti interlocutori sotto forma di parti acustico-recitative e da un uso decisamente perfettibile delle parti vocali; purtroppo, benché per interpretare il genere proposto non si richiedano doti eccelse, il semi-growl proposto da Meba è troppo piatto per poter contribuire in maniera decisiva alla riuscita dell’album.
Il fatto che il duo lombardo sia tornato sulla scena dopo un lungo silenzio fa presupporre ed auspicare che Winds Of Disillusion si riveli una prova utile a focalizzare ulteriormente una direzione musicale che si rivela in diverse parti senza dubbio interessante (la già citata Unworthiness and Decay è una traccia musicalmente all’altezza della sua fonte d’ispirazione), con l’obiettivo di sistemare diversi dettagli per riproporsi in tempi meno dilatati con una produzione capace di smussare o risolvere del tutto alcune imperfezioni emerse nell’occasione.
In ogni caso un lavoro che merita un ascolto da parte di chi apprezza il black doom più essenziale.

Tracklist:
1. Intro (Light Into the Void)
2. Unworthiness and Decay
3. Higher Planes of Existence
4. Debris of Perception
5. Less Than a Step
6. Gleam of Lucidity

Line-up :
Stone – Guitars, Bass
Meba – Vocals

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP