Ci ha deliziati bene quest’anno la già fortunata serie “Dj Kicks”: prima con il mix di James Holden, poi con quello di Kode 9. Ma il più atteso è probabilmente quello di cui vi parlerò in queste righe. Parlo della compilation di Sasha Ring, aka Apparat; raccolta definita dallo storico magazine Mixmag come la migliore di sempre. Bhe, non so quanto possa esser vero, ma di sicuro questa volta la “Dj Kicks” ha fatto davvero un bel colpo.
Apparat, conosciuto ai più soprattutto sotto le sue stesse vesti ma anche per le importanti e riuscitissime collaborazioni con Ellen Allien e Modeselektor, si dimostra artefice di bellissime produzioni anche mettendo le mani su cose non sue. Un mix profondo, ipnotico, notturno; con il 4/4 che scandisce bene il tutto. Basta leggere i nomi degli artisti che compaiono nella compilation (tra gli altri: Telefon Tel Aviv, Pantha Du Prince, Joy Orbison, Thom Yorke, Burial, Four Tet) per comprendere quanto queste caratteristiche possano essere espresse; di certo, sotto forma ancora più narcotica. Un lavoro intenso ma non troppo spinto, infatti l’attenzione in alcuni momenti viene a calare, per poi risollevarsi con sbalzi e crescendi vari a volte frenetici, altre volte vagamente ancestrali ed altre volte magnificamente ambientali.
Ritorna sulla scena denso e sognante lo scapigliato tedesco, compiacendoci per bene, nell’attesa di un suo nuovo lavoro proprio.