iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Atlas Sound – Parallax

Atlas Sound - Parallax: Ulteriore tacca per la carriera di Bradford James Cox, alias Atlas Sound, che decide di portare avanti la propria strada...

Ulteriore tacca per la carriera di Bradford James Cox, alias Atlas Sound, che decide di portare avanti la propria strada da solista.

Noto anche come frontman dei Deerhunter, di cui difficilmente ci si potrebbe scordare dopo Halcyon Digest dello scorso anno e di cui qualche eco si sente ancora in tracce come “The Shakes”, Cox ha sempre proposto una visione musicale caratterizzata da un intimismo soffuso e da un marcato sperimentalismo.

“Parallax” si districa infatti tra atmosfere rarefatte, lisergici scenari allucinati e spesso dal retrogusto sensualmente esotico (“Te Amo”, a pieno titolo, singolo del disco), ipnotiche melodie fitte di una liricità privata e schermate da un fragile pudore. Musicalmente, sono per lo più tracce lente e distese in cui si fa largo uso di synth ed effetti artificiali in genere, in cui è percepibile una continua sperimentazione di nuove melodie e accostamenti strumentali (significativa in questo senso “Doldrums”)

Frutto di processi complessi ma mai casuali, le tracce risultano spesso affascinanti ma non sempre incisive abbastanza da scongiurare del tutto la noia e un certo scetticismo (soprattutto “Mona Lisa”, che scorre via piuttosto innosservata, e “Modern Aquatic Nightsongs”, in cui la componente sperimentale pregiudica la godibilità generale del pezzo). Ad alleggerire l’ascolto si sente quindi il bisogno anche di tracce più immediate e semplici.

E infatti non mancano: “Parallax”, titletrack dal ritornello magnetico, e “Terra Incognita”, logorroica ma a cui ci si affeziona fin dal primo ascolto, pur mantenendosi fedeli alla complessa visione musicale di Cox riescono comunque a risultare meno ostiche del resto della scaletta. Ci sono anche “My Angel Is Broken”, singolo più tradizionalmente immediato al cui fascino è difficile sfuggire, e “Lightworks”, allucinata ma ironica chiusura del disco.

Sembra quasi fatto apposta, ma si ha dovuto aspettare la fine dell’anno per avere quelli che, probabilmente, sono i due esempi più alti dell’anno di musica intesa come veicolo di sentimenti personali e intimi. Per l’appunto Parallax e “Father, Son, Holy Ghost” dei Girls, che rappresentano in fondo due anime dello stesso concetto. Cox, dal canto suo, sacrifica di più la godibilità d’ascolto in nome dell’innovazione e dell’empirismo che, d’altra parte, sono proprio ciò che rende il disco interessante e coinvolgente.

1. The Shakes
2. Amplifiers
3. Te Amo
4. Parallax
5. Modern Aquatic Nightsongs
6. Mona Lisa
7. Praying Man
8. Doldrums
9. My Angel Is Broken
10. Terra Incognita
11. Flagstaff
12. Nightworks

Voto: 7 e mezzo

Atlas Sound-Parallax

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Se Una Notte D’estate Al Berghain

Alla tenera età di 21 anni mi sono ritrovato, dopo varie vicissitudini legate al mio percorso di studi, a poter frequentare un corso di lingua a Berlino per tre settimane. Il Muro, i club techno, il divertimento, la birra che costa meno dell’acqua, le droghe leggere tollerate. Esatto, tutte queste cose e anche qualcosa di più. Se avete degli amici festaioli, vi sarete sicuramente accorti già da tempo che la nuova capitale tedesca ha soppiantato, piuttosto prepotentemente, la altre capitali europee, soprattutto per quanto riguarda scena musicale e vita notturna.

Cosmo – Disordine

Tutti gli addii fanno male. Per fortuna in questo caso ci si trova davanti a una rara eccezione: il disco di Cosmo, ovvero quel Marco Jacopo Bianchi caposaldo degli stessi Drink To Me che, dopo tre dischi in cui non mancava certo di cui entusiasmarsi, hanno deciso di mettersi in pausa. Dalle loro ceneri nasce appunto Disordine, spin-off solista della voce del gruppo, che si cimenta in una formula sicuramente non nuova, ma ancora poco sentita sul suolo nazionale.

Ivenus – Dasvidanija

Synth, pop e disagio, la formula magica de iVenus tenta a tutti i costi di piacere e ci riesce, sempre si riesca ad abbandonare ogni velleità.

Spotify

È passato poco più di un mese da quando il colosso londinese ha deciso di sbarcare anche in Italia con il suo programma tipo-iTunes-ma-in-streaming-e-gratis-ma-se-paghi-hai-roba-in-più. Chiunque abbia provato a installarlo e collegarlo al proprio profilo Facebook mi capirà, se dico che non è difficile entusiasmarsi. Gli adepti sono infatti cresciuti stabilmente giorno dopo giorno, andando a pescare da un pubblico piuttosto eterogeneo e non solo dai soliti hipster nerdeggianti che non si fanno scappare l’ultima supposta rivoluzione post-MySpace (di prima generazione).

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP