Mai titolo di un disco fu più indicativo nel rappresentare il tipo di musica che ci propongono gli Atomika Kakato. Questi ragazzi alla loro prima fatica discografica ci offrono un sound totalmente anni 80, debitore sia alla new wave inglese che al suono anni 80 italico, o latino in senso più largo. Io sono un grande fan dei filmati d’epoca dei vari Festivalbar, e gli Atomika Kakato sarebbero stati a loro agio in qualche Boario Terme, o alla finalona all’Arena di Verona.
Coraggiosa proposta de Lo Scafandro, etichetta alla seconda uscita, gestita da Fabrizio Tavernelli e da Roberto Fiorello Fontanesi, già insieme negli A.f.a. E poi collaboratori dei Dischi del Mulo. Il suono degli Atomika Kakato è veramente anni ottanta, molto più di tanti gruppi originali dell’epoca. Si nota una facilità compositiva e un sound molto personale, persino in una cover come “ Hello i love you”. In fase di produzione l’unico difetto è la voce un po’ troppo marcata, per il resto perfetta. Il suono nonostante la più che chiara matrice, non è nostalgico; gli Atomika Kakato fanno fino in fondo un genere che molti oggigiorno saccheggiano spesso senza capirlo. Gli anni ottanta avevano una grandissima melodia, offuscata da paillettes e tastieroni, ma gratta gratta si può tirare fuori qualcosa di buono. Curioso che un grande disco degli anni ottanta, molto piacevole e fresco sia del 2011. Cecchetto ahimè, te li sei persi, questi profeti della vecchia onda.
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