Secondo appuntamento per la serie di raccolte lo-fi hip hop della label bolognese Emic.
Il lo-fi hip hop, ovvero basi hip hop a bassa fedeltà dove non è quasi mai presente il canto, è un qualcosa di molto underground ma è anche anche assai diffuso, tanto che ci sono sia canali yotube che twitch interamente dedicati a quello che più che un genere è un sentimento.
Basi minimali, prodotte da produttori che hanno un’idea altra di ritmo e di hip hop inteso come disciplina. In questo secondo episodio del 2021 ci sono undici brani di alta qualità, di musicisti dai nomi improbabili ma di sicuro talento.
Il groove è onnipresente e rende molto bene l’idea di dove stia andando il lo-fi hip hop di qualità. In questa raccolta si capisce che questa tendenza non è fatta solo per essere il sottofondo di studio o droga, o entrambi, ma può benissimo diventare il fattore che possa far rinnovare e riportare ad un nuovo splendore l’hip hop più sotterraneo. Intendiamoci, con questa raccolta non cambierete il mondo, ma vi prenderete cura delle vostre orecchie assai bistrattate di questi tempi. E non è poco, anzi.
Ritmi che viaggiano liberi, pezzi che vengono sentiti e risentiti, un grande edonismo musicale. La bolognese Emic riesce nella non facile impresa di riuscire a selezionare quanto di meglio offre questa scena in Italia, cosa non facile vista la sterminata produzione nel campo.
L’innovazione tecnologica di questi ultimi anni ha portato ad una grande facilità nella produzione della musica, molto più rispetto al passato. Da questo grande coinvolgimento è nato tantissimo lo-fi hip hop che è ritenuto un genere da giovani smanettoni, cosa non vera perché questa raccolta è assai godibile anche da un pubblico più vecchio.
C’è anche un certo recupero dell’ascolto, perché tutti gli elementi sono godibili e da sentire, addentrandosi nella traccia cuffie in testa.