Doom metal oscuro e ben strutturato con gli Avatarium guidati dal Candlemass Leif Edling. Passiamo poi al dark folk del cantautore italiano Nero Kane, uno dei nomi più interessanti del nostro sottobosco. In chiusura black metal e riti di magia nera con gli Stormruler.
AVATARIUM
Nuovo disco sulla lunga distanza per gli svedesi Avtarium guidati dal membro dei Candlemass Leif Edling che ha cominciato questa avventura dieci anni fa, un viaggio sonoro in un aspetto diverso del doom metal, più sinfonico elegante e pop rispetto ai Candlemass stessi. “ Death where is your sting” in uscita per AFM Records è un disco che possiede molti lati diversi, è sofisticato e ambizioso, pur rivolgendosi ad un pubblico il più ampio possibile.
Il gruppo propone una musica oscura ma orecchiabile, con molto pop inserito in melodie molto belle e gradevoli, linee musicali forti e potenti arricchiti dalla magica voce di Jeannie- Ann Smith che riesce ad eseguire musiche diverse rimanendo sempre elegante ed epica. Ecco, gli Avatarium sono proprio un gruppo epico, dato che elevano in maniera quasi sinfonica le loro canzoni, grazie ad una capacità compositiva che parte dal metal ma sa includere anche molti altri stili, ad esempio in una canzone come “Psalm for the living” che è talmente emozionante da mettere i brividi non vi è affatto traccia di metal e quasi nemmeno di rock, e il tutto fila benissimo.
La scrittura del disco ha risentito molto, in quanto ad argomenti e composizioni, della pandemia e delle sue conseguenze per le persone e le loro anime, problematiche che ci stiamo ancora portando addosso.
Come affermato dalla stessa band il senso del disco a partire dal titolo è che la morte c’è, è tangibile e prova ad afferrarci, ma questo giorno non è il nostro giorno.
Ovviamente gli Avatarium sviluppano questo tema in maniera molto migliore, ma questo è lo spirito del disco, uno spirito di vita nonostante le avversità, ed è un messaggio molto importante. Inoltre all’interno di questo lavoro non mancano i momenti più doom e tenebrosamente lenti, e come quelli più leggeri il gruppo li esegue magistralmente.
Un disco di grande classe e molto affascinante per un gruppo che continua ad evolversi in diverse direzioni.
NERO KANE
Terzo disco per il cantautore dark folk e neo folk italiano Nero Kane, una parabola musicale di perdizione e dannazione unica in Italia. Il titolo è “ Of knowledge and revelation “ pubblicato dall’eccellente Subsound Records, etichetta che nasce nella psichedelia pesante ma che sta radunando molti suoni differenti accomunati dalla qualità.
Nero Kane è un’esperienza trascendentale, musica che diventa un mezzo per raggiungere altro, una catarsi attraverso il dolore e la presa di coscienza della nostra finitezza e dell’eternità dei nostri tormenti, in fatti le fonti di ispirazione di Nero Kane per questo disco sono infatti i dipinti di Hyeronimus Bosch, i disegni dell’immenso Gustavo Dorè per la “Divina Commedia” dantesca, scritti di Emil Cioran (uno che aveva capito benissimo come girava il mondo), del mistico tedesco Mechthild Von Magdeburg, o gli “Inni alla notte” di Novalis.
Un percorso interiore tortuoso ma necessario, attraversato da ombre, sconfitte e dolore reso benissimo in musica, con un qualcosa che va oltre il dark folk e il neo folk, quasi una musica contemporanea dell’oscurità, il lato nero delle nostre città, delle nostre vite, ciò che abbiamo dentro ma non vogliamo vedere, eppure Nero Kane ci mostra tantissimo. Prosegue la ottima collaborazione con l’artista genovese di base a Milano Samantha Stella, che è davvero un artista a tutto tondo e qui canta, anzi evoca e in concerto sarà presente con voce e strumenti.
Nero Kane ha un’ottima reputazione all’estero, negli States è forse più conosciuto che nel suo paese, forse perché là hanno una vena alla King Dude che parte dal gotico americano e continua fino ai giorni nostri, forse il cantato in inglese ha aiutato questo processo, o semplicemente la terribile e disperata bellezza di questa musica li ha catturati.
Samantha canta sul tappeto sonoro di Nero Kane, come ad esempio in “The pale kingdom”, un pezzo in cui si viene avviluppati dalle tenebre e dai demoni e che è molto indicativo di cosa possa essere questo disco, un capolavoro di nera lirica. L’abbraccio di Nero Kane è un bacio della morte, una musica senza futura, la si gusta ora soffrendo e non può essere compresa e gustata da chicchessia perché non è per tutti, anche se qui non esistono élite ma gente che ha consapevolezza della sofferenza e chi no.
Onirismo nero, un incubo dolce, una musica che cattura attraverso il dark folk, il minimalismo della ripetitività creativa, atmosfere incredibili. Entrate, o dannati Nero Kane è uno di voi e fa musica per voi.
STORMRULER
Seconda uscita per il duo di black metal di St. Louis Stormruler, uno dei migliori gruppi usciti ultimamente nel panorama americano del nero metallo. Il loro nuovo lavoro si intitola “Sacred rites & black magick” ed è in uscita per Napalm Records.
Il disco di debutto del 2021 di Jason Asberry alla voce, chitarra e basso, coadiuvato da Jesse Schobel alle batterie intitolato “Under a burning eclipse” era stato salutato come una delle migliori uscite nel genere, e questo secondo lavoro è un ulteriore passo in avanti. Gli Stormruler praticano un black metal senza fronzoli, duro ed incalzante, con inserti sinfonici, momenti di death metal e anche passaggi di heavy e power metal, il tutto amalgamato molto bene.
Il disco si svolge come se fosse un film dell’orrore, ci sono molti intro e pezzi didascalici che ci introducono a pezzi di black metal anche di lunga durata e molto ben strutturatati, riti neri che chiamano nere entità della magick crowleryana e non solo. I loro riferimenti sono quelli storici e non inventano nulla, ma lo migliorano molto e hanno un modo di comporre ed eseguire unico, di ampio respiro e molto potente, che colpisce in pieno si fa notare sia dal consumatore abituale di black metal che dal novizio.
Ultimamente ci sono molti gruppi e dischi di black metal che suonano tutti abbastanza simili, e il rischio del genere è sempre stato quello cui farsi omologare, invece qui le invocazioni demoniache portano a suonare un black metal che solo gli Stormruler sanno fare, con un senso di epicità e di medioevo che si sposa benissimo con le istanze più black metal della loro musica.
Era da tempo che un disco di black metal non era così vario, divertente e corposo.