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Recensione : Bahal – Nostos

Un lavoro che merita il supporto incondizionato da parte degli appassionati della scena estrema italiana e che, pur attestandosi già su un buonissimo livello, lascia intuire interessanti margini di miglioramento per i bravi Bahal.

Nella periodica ricerca di autoproduzioni meritevoli di supporto in ambito metal mi sono imbattuto in questo Nostos, che si è rivelato davvero una piacevole scoperta.

Nati come one-man band di esclusiva competenza del chitarrista lecchese Lord Bahal (Marco Brivio), i Bahal, dopo due full-length, si sono strutturati come una band vera e propria e, come spesso accade, ciò ha finito per giovare alla qualità della musica proposta.
Se il precedente “Ikelos” metteva già in mostra un sound incentrato su un black di scuola svedese che, come era lecito attendersi, lasciava ampio spazio agli assoli di chitarra, il nuovo lavoro sembra focalizzare al meglio la direzione stilistica intrapresa.
L’opener Rigel risulta già emblematica in questo senso: le ritmiche black death vengono accompagnate sia dalle ruvide vocals, rigorosamente in italiano, di Dario sia da intermezzi chitarristici appropriati e non troppo invadenti; il successivo brano Nepenthe conferma e amplifica le buone impressioni iniziali grazie alla bellissima melodia di chitarra che ne caratterizza l’andamento rendendolo, probabilmente, il miglior brano del lotto.
Re del Silenzio (nulla in comune con l’omonimo brano dei Litfiba …) si mantiene all’altezza degli episodi precedenti, mentre Il Sipario è Caduto mostra diversi passaggi strumentali che richiamano alla mente i primissimi Sadist.
I brani centrali possiedono, forse, un impatto leggermente inferiore rispetto al resto dell’album, che viene chiuso però in maniera ispirata dalla doppietta Le Candele Ardono… e …Nella Torre, che si conclude dopo quattordici minuti abbondanti con un intreccio di chitarra acustica di matrice “frippiana”.
Premesso che, nella disamina del lavoro, gli aspetti positivi sono nettamente preponderanti, qualche difetto, peraltro veniale, si intravvede ancora: l’uso dell’italiano, assolutamente lodevole e condivisibile, in quanto consente di godere con immediatezza di liriche decisamente interessanti, costringe spesso, però, il buon Dario a svariate acrobazie per adeguare la particolare metrica della nostra lingua alla musica; la lunghezza complessiva è considerevole e i meno avvezzi al genere potrebbero faticare ad arrivare al termine senza avere la tentazione di premere il tasto “skip”; emerge ancora qualche imperfezione nella resa sonora ma nulla che non sia rimediabile con un ulteriore progresso a livello di produzione, tenendo sempre ben presente che Nostos è stato pubblicato senza il prezioso ausilio di un’etichetta.
Concludendo, un lavoro che merita il supporto incondizionato da parte degli appassionati della scena estrema italiana e che, pur attestandosi già su un buonissimo livello, lascia intuire interessanti margini di miglioramento per i bravi Bahal.

Tracklist :
1. Rigel
2. Nepenthe
3. Re del Silenzio
4. Grida Sommerse Dal Buio
5. Il Sipario è Caduto
6. Il Fiore di Loto
7. Ikelos
8. Il Giardino di Luce
9. Il Fiume delle Lacrime
10. Le Foglie d’Autunno
11. Le Candele Ardono…
12. …Nella Torre

Line-up :
Lord Bahal – Guitars (lead), backing vocals
Tafe – Drums
Breva – Guitars (rhythm)
Giulia Sidhe – Bass, Harp
Dario – Vocals

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