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Band Of Horses – Live In Paris Élysée Montmartre

Un lampo, un concerto, un po' di rock, un sorriso. Bentornati al nostro gruppo di cavalli preferito

Concerto lunedì 27 febbraio 2017- Live Report

Ci sono, nella quotidianità di ognuno di noi, piaceri senza tempo, piccoli e grandi gesti , eventi o abitudini che ci lasciano con un sorriso: un incontro fortuito, un bacio al risveglio, il primo sorso di una birra ghiacciata, il primo gesto di una passione sportiva, un tramonto colorato , il sorriso clandestino di una bionda carina…

Ecco, per me un lunedì sera in buona compagnia a un concerto indie rock, in una storica sala di fine ottocento (tra l’altro appena riaperta e rifatta bella dopo un incendio doloso di qualche anno fa), entra direttamente in alto nella lista di questi piaceri.
I Band of Horses, band americana originaria di Seattle ma ormai trasferita in South Carolina, sono diventati negli anni una figura di riferimento di un approccio e di un suono indie rock che si potrebbe ormai definire “classico” .

Quintetto, basso, batteria, due chitarre più un quinto membro poli strumentista (chitarra o keyboard) suonano oggi come se suonassero da sempre, contemporanei ma saldamente ancorati a tradizione e suoni d’oltreoceano . Alternano momenti folk ad altri più distorti, momenti emo a scatti ritmici in avanti , cori e melodie, ritornelli da serie TV americana a strofe da praterie e campeggi selvaggi nel Far West, il tutto tenuto insieme da una voce intimistica, e acuta quanto basta. Un ottimo concerto, intenso e piacevole, ottimistico e vario, a tratti forse pure un po’ accademico, ma rappresentativo dei 5 albums della band e dei suoi differenti caratteri. Tra l’altro, dopo due albums (Mirage Rock and Infinite Arms) che lasciavano presagire un certo abbandono alla routine pop, l’ultima uscita “why are you ok?” sembra di nuovo ripescare energia, colori e freschezza per continuare il viaggio. Purtroppo il pubblico parigino, forse un po’ intimorito davanti a tale bellezza e controllo, sembra risvegliarsi soltanto verso la fine, quando gli inni senza tempo (almeno per i fans più accaniti) dei primi album sono rispolverati nella loro freschezza originale: si finisce con “Funeral”, che altro, le luci si riaccendono e tutti noi torniamo alla nostra quotidianità, alla ricerca del prossimo sorriso.

LINE-UP
Ben Bridwell
Ryan Monroe
Tyler Ramsey
Bill Reynolds
Creighton Barrett

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