iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Barberos – Barberos

Quanto proposto dai Barberos, estremamente lontano dalla tenerezza trasmessa dalla copertina rosa, spiazza e lascia leggermente sconcertati

I Barberos, formazione a tre proveniente da Liverpool (ma con già legami piuttosto stretti con l’Italia), debutta, dopo una serie di ep e 7″, con i sette brani di questo omonimo lavoro. L’album, pubblicato per Offset Records e Dream Machine Records, propone una sorta di cerebrale krautrock imbevuto di math rock e psichedelia prog.

Lo spesso intreccio sonoro di synth e batterie di Return Of The Ladius, lungo oltre sette minuti, apre il disco combinando soluzioni math rock con atmosfere à la Kraftwerk, mentre la successiva The Ladius, naturale prosecuzione del brano precedente, si immerge nel profondo del suono, sviluppando misteriosi tunnel sintetici sempre più astratti, nervosi e allucinati (si ascolti la parte finale). Il clima apparentemente più disteso di Timur, invece, inspessendosi sempre più, nasconde spettri geometrici di difficile decifrazione, lasciando che a seguire siano i silenziosi spiriti della quasi impalpabile Hoyl. Concerto (Reprise) genera una Babilonia sonora lunga quasi nove minuti (dove perdersi non può che essere la norma), cedendo terreno alle emozioni claustrofobiche e spaventose dell’angusta e magmatica Akropolis. Obladden, in conclusione, ancora più tetra, distorta e feroce, mette la parola fine al lavoro per mezzo di deflagrazioni noise difficili da contenere.

Quanto proposto dai Barberos, estremamente lontano dalla tenerezza trasmessa dalla copertina rosa, spiazza e lascia leggermente sconcertati. L’album, infatti, nonostante piaccia per quanto riguarda le strutture generate e l’affascinante complessità dei singoli brani, fatica a trovare un proprio senso logico, risultando, in linea, di massima, una disorientante raccolta di brani math/noise. Insomma, le qualità per fare cose più che valide ci sono, resta solo da imparare a non calcare troppo la mano, evitando di risultare troppo eccessivi e fuori logica.

 

TRACKLIST
01. The Return Of The Ladius
02. The Ladius
03. Timur
04. Hoyl
05. Concerto (Reprise)
06. Akropolis
07. Obladden

 

URL Facebook
https://www.facebook.com/itsbarberos/?fref=ts

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Liede – Stare Bravi

L’intero disco, escluso qualche piccolo momento di fiacca, si fa notare per la buona qualità complessiva e per la presenza di almeno un paio di fiori all’occhiello

Phidge – Paris

Un disco per nostalgici, forse, ma di quelli ben fatti e in grado di mantenere una propria personalità

Psiker – Maximo

Con questi dieci brani, Psiker costruisce un ampio e personale tributo all’elettro pop italiano di fine anni ’90