Tentiamo di spiegare come funzionano le cose in quella webzine democratica che risponde al nome di Inyoureyes facendo un semplice esempio. Un giorno mi scrive il supremo boss e mi dice c’è il disco dei Beignmoved da recensire, fallo, così senza spiegazioni né premesse.
Quindi per il vostro povero affezionatissimo (cit.) la band potrebbe suonare dal folk apocalittico al black metal e provenire da Cincinnati, da Leeds o da Cantalupo.
Ma noi siamo soldati della causa (come diceva mio padre del PCI tentando di spiegarmi il centralismo democratico) e quindi non discutiamo ed eseguiamo.
Per fortuna ora i dischi arrivano accompagnati da una molto opportuna bio ed è grazie a questo provvidenziale aiuto che sono riuscito a capire che si tratta del nuovo progetto di Andrea Nocco una persona che tenta, spesso riuscendovi, di rendere una città come Savona un posto un po’ meno terribile e squallido di quanto non sia in realtà.
A coadiuvare il nostro, di solito protagonista di ben altre performance in gruppi più “agitati” come 5MDR e Neuvegramme, in questa nuova avventura è il fratello Edoardo con il quale realizza le quattro canzoni che compongono questo ep.
Il disco si apre con Strange Feelings un pezzo nel quale Lloyd Cole incontra i gruppi della Postcard (Glasgow, Scozia per chi non lo sapesse) quali Orange Juice e Josef K, prosegue con l’arioso e profondo suono di I Could (il mio pezzo preferito), con l’andamento jungle pop proprio della musicassetta C86 che uscì allegata al NME proprio in quell’anno di The Hardest Way sopratutto i Pastels per chiudersi con Here’s All che sembra provenire dal repertorio del miglior Jake Bugg.
La copertina dell’album, molto bella, non fa altro che impreziosire un lavoro davvero riuscito.
Che Andrea avesse un’anima pop lo si poteva forse intuire, ma che fosse così ispirata è stata sicuramente una bellissima scoperta ed una piacevole sorpresa.
Track List
1) Strange Feelings,
2) I Could,
3) The Hardest Way,
4) Here’s All